«Io disabile, a Verona costretto a scendere da un taxi»

Vincenzo Falabella
«Io non prendo persone in sedia a rotelle». L’amarezza per il rifiuto nel non poter salire a bordo del taxi. E poi un sentimento quasi di smarrimento davanti a...

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«Io non prendo persone in sedia a rotelle». L’amarezza per il rifiuto nel non poter salire a bordo del taxi. E poi un sentimento quasi di smarrimento davanti a quelle parole. Venerdì sera a Verona, vittima del rifiuto di un tassista ad accompagnarlo a bordo del suo mezzo, Vincenzo Falabella, avvocato originario di Ostuni, presidente del Fish (federazione italiana superamento handicap).

Il racconto

«Ero appena arrivato da Roma in treno, pioveva a dirotto alla stazione di Verona. L’assistenza di Trenitalia mi ha accompagnato alla pensilina. Il tassista accortosi che ero in sedia a rotelle, mi ha fatto scendere dall’auto dicendo: «Non prendo persone in sedia a rotelle, devi chiamare la macchina per voi». Tutto in pochi attimi, tra l’incredulità e la rabbia di Falabella, costretto, poi, ad attendere un successivo taxi. «C’è un rammarico doppio: al di là del gesto eclatante dal farmi scendere dalla macchina, c’è stata la violenza nel linguaggio, stereotipato, pieno di pregiudizi, nei confronti di persone con disabilità. Il fatto che si è rivolto dicendomi : «Ci sono delle macchine apposite per voi» è come se volesse catalogarmi in un’altra categoria, e non nella classica categoria di cittadino, fondamentalmente. Le parole – sottolinea Falabella - hanno avuto un peso maggiore rispetto all’atto violento nel farmi scendere dalla macchina».

La vicinanza del sindaco Damiano Tommasi

Dopo la denuncia su Facebook il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ha subito contattato Falabella. «Mi ha subito chiamato telefonicamente, mi ha manifestato la sua vicinanza e si è impegnato a fare luce sulla vicenda». 
Attestazioni di stima e solidarietà nei confronti del professionista della Città Bianca sono giunte dal ministro per le Disabilità, Erika Stefani, e dal governatore del Veneto, Luca Zaia. «Sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni del presidente del servizio radiotaxi che ha creduto fedelmente alla versione del suo collega. È una vicenda che non finirà qui».


Falabella precisa un altro aspetto. «Non voglio che si generalizzi per quello che è avvenuto. È stato un episodio di una singola persona. Io ho un ottimo rapporto con la città di Verona e con l’intera comunità del Veneto. L’insensibilità di una persona non può ricadere sulla sensibilità della popolazione veneta che si è sempre dimostrata diversa rispetto a questi tipi di atteggiamento e molto più attenta al rispetto dei diritti». 
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Quotidiano Di Puglia