Crudeltà allo stato puro: danno fuoco al cane perché abbaia troppo

Crudeltà allo stato puro: danno fuoco al cane perché abbaia troppo
SAN PIETRO - Un gesto crudele, il cui responsabile (o responsabili) si spera venga presto scoperto. Ha rischiato di morire carbonizzato Giako, un cagnolone di razza siberian husky...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SAN PIETRO - Un gesto crudele, il cui responsabile (o responsabili) si spera venga presto scoperto. Ha rischiato di morire carbonizzato Giako, un cagnolone di razza siberian husky a cui è stato dato fuoco la scorsa notte nella casa di San Pietro Vernotico dove vive in compagnia di un’anziana donna. Il povero cane abbaiava troppo e qualcuno ha pensato di legarlo a un armadietto e di buttargli addosso stracci imbevuti di liquido infiammabile per farlo smettere, col rischio di mandare a fuoco l’intero appartamento.

Qualcuno si è accorto dell’accaduto e ha chiamato soccorsi. Il veterinario è giunto sul posto e ha poi pubblicato un post su Facebook: «Alle ore 3 - scrive - vengo chiamato poiché viene dato fuoco da sconosciuti a un povero cane in abitazione privata, di proprietà di una vecchietta che dormiva. Scena da brivido, mi ritrovo carabinieri, vigili del fuoco e il povero cane, fortunatamente vivo e in questo stato». Sulla vicenda sono intervenuti anche gli animalisti: «Il povero animale è stato prima legato, poi cosparso di liquido infiammabile e gli è stata persino negata la fuga, chiudendo con un armadio la strada che gli avrebbe permesso di entrare in casa», ha spiegato Alfonso De Liguori, rappresentante di Animalisti Italiani onlus. «È un crimine efferato - prosegue - Pretendiamo una risposta ferma da parte delle istituzioni. La mia associazione si costituirà parte civile». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia