LATIANO - Si va diradando il mistero creatosi attorno all'aggressione avvenuta nel primo pomeriggio di lunedì, a Latiano. Il ferito trovato privo di conoscenza in piazza,...
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Secondo il quadro che si andrebbe delineando in queste ore, invece, l'uomo sarebbe sì stato aggredito ma solo come reazione a un suo tentativo di aggressione: il marocchino, infatti, avrebbe tentato di rapinare uno degli utenti di una delle tante strutture del paese che ospitano individui con problemi mentali che, per difendersi, lo avrebbe colpito alla testa con un ombrello. La vittima della tentata rapina, poi, forse per paura delle conseguenze del suo gesto, si sarebbe allontanato dal luogo dei fatti, lasciando l'uomo ferito, in terra, privo di conoscenze.
La situazione, quindi, se dovesse trovare le necessarie conferme, sarebbe ben diversa da quella immaginata in un primo momento. Il ferito, un uomo di nazionalità marocchina di circa 35 anni e residente da lungo tempo in paese, fu trovato in terra, privo di sensi, con la testa rotta. Al suo fianco una lunga scia di sangue e un ombrello, rotto anch'esso.
Vista l'ora, con tutti gli esercizi commerciali della zona chiusi e col traffico ridotto al minimo, nessuno avrebbe visto quello che sarebbe accaduto intorno alle 14.30, in piazza Bartolo Longo: la chiamata al 118 per permettere i soccorsi è avvenuta quando già il ferito era privo di conoscenza, nei pressi della saracinesca di un bar della piazza, in quel momento chiuso.
Già in ambulanza, però, sarebbero cominciati a emergere i primi particolari che avrebbero messo sull'attenti gli investigatori: ai soccorritori intervenuti, infatti, non è servito molto per capire che il marocchino era in evidente stato di alterazione alcolica, circostanza certificata da alcuni elementi inequivocabili emersi nel trasporto verso l'ospedale Antonio Perrino di Brindisi.
Una volta giunto in pronto soccorso e dopo aver ripreso conoscenza, l'uomo, prima di sparire nel nulla, avrebbe farfugliato qualcosa circa un'aggressione subita dal suo datore di lavoro, a quanto pare ipotesi del tutto priva di fondamento: una volta rinsavito, probabilmente, si è reso conto che la spirale di bugie che aveva raccontato non lo avrebbe potuto salvare da un'incriminazione e ha pensato che la fuga fosse la migliore delle soluzioni.
I carabinieri, ora, sono sulle sue tracce e, con ogni probabilità, il cerchio attorno a lui, vista la sua più che decennale presenza a Latiano, si sta facendo sempre più stretto: se i militari dell'Arma riusciranno a rintracciarlo si potrà sapere cosa effettivamente sia successo lunedì 4 gennaio, in piazza Bartolo Longo, a Latiano. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia