Ragazzine minacciate e molestate sessualmente per tre anni: operaio 27enne finisce in carcere. È questa una storia di violenza e di paura che arriva da Ceglie Messapica...
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L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Ceglie Messapica dove è stata depositata la denuncia. L’uomo è accusato di violenza sessuale continuata. I fatti si sarebbero verificati tra il 2014 ed il 2017: le due ragazzine avrebbero conosciuto l’operaio attraverso comuni amici e frequentavano la stessa compagnia. Con il tempo l’uomo avrebbe mostrato un interesse morboso per le giovanissime ragazze che, spaventate dall’atteggiamento del 27enne, non avrebbero raccontato a nessuno le molestie. Così per anni l’uomo, contando sul silenzio delle minorenni e sullo stato di soggezione, avrebbe continuato ripetutamente a molestarle. Per tre anni le giovani avrebbero subìto sino a quando nel mirino dell’uomo non sono finiti anche i rispettivi fidanzatini delle due.
A questo punto le minacce sarebbero diventate più pesanti, al punto che le ragazze hanno deciso di confidare la loro drammatica situazione a persone estranee alla cerchia di amicizie in comune con l’uomo. Così è scattata la denuncia: le giovani hanno trovato la forza di raccontare il loro dramma e chiedere aiuto. Dopo gli accertamenti investigativi, è partito il provvedimento di custodia cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari, Paola Liaci, su richiesta del sostituto procuratore Luca Miceli. L’uomo così è stato arrestato e trasferito presso il carcere di Brindisi.
“L’occasione è propizia, invece, per ricordare il Numero telefonico gratuito antiviolenza e stalking 1522, attivo su tutto il territorio nazionale, istituito dal Ministero per le Pari Opportunità per fornire una risposta ed un aiuto da parte delle istituzioni a tutte le donne che subiscono violenze e abusi, o hanno bisogno di un supporto a causa di condizioni di disagio - dicono i carabinieri - Il servizio può fornire un primo supporto specialistico di accoglienza ed assistenza psicologica e giuridica e di indirizzo verso le strutture pubbliche e private presenti sul territorio: centri antiviolenza, forze dell’ordine, strutture sanitarie”.
Oggi quello del femminicidio e della violenza sulle donne in generale è uno dei reati più frequenti ma anche uno dei più difficili da contrastare vista la reticenza delle vittime che per paura non denunciano i loro aguzzini.
Quotidiano Di Puglia