Da qualche giorno ha preso il via anche in provincia di Brindisi la vendemmia 2017 che sarà ricordata per la sua precocità a causa della siccità che ha...
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Le prime uve a essere vendemmiate sono quelle a bacca bianca, che si usano preferibilmente per produrre gli spumanti, come il Pinot e lo Chardonnay. Poi toccherà, fra qualche ora, al Primitivo. Così, mentre nei vitigni le forbici manuali e meccaniche dei vignaioli tagliano i grappoli di uva in cantina tutto è pronto per vinificare un prodotto di eccellente qualità. Intanto, i produttori si dividono tra coloro che pregano e coloro che fanno i riti scaramantici per scongiurare un’eventuale pioggia che, in questo periodo, distruggerebbe il raccolto e inciderebbe sulla qualità del prodotto finale.
La loro speranza è che continui a fare bel tempo, almeno fino a fine di settembre. Ottime notizie anche sul fronte della commercializzazione delle uve da vino poiché lo Chardonnay ha raggiunto il prezzo medio di vendita di 50 euro per quintale mentre per il Primitivo il prezzo medio è di 90 euro al quintale. Altra novità per la campagna vinicola 2017 è rappresentata dall’informatizzazione dei registri di produzione che non saranno più cartacei ma direttamente collegati con l’agenzia di servizio del ministero per l’Agricoltura, il Sian. Le imprese, infatti, dovranno, per la prima volta, cimentarsi con la dematerializzazione dei registri di cantina, che, grazie all’approvazione del Testo unico sul vino, produrrà potenzialmente una maggiore semplificazione. Almeno in teoria poiché il sistema nella pratica è piuttosto farraginoso. Ecco perché i produttori auspicano che gli organismi di controllo accompagnino questa fase sperimentale con cognizione delle difficoltà del momento di transizione.
Intanto i produttori sono in fibrillazione. «La qualità delle uve che stiamo vendemmiando è buona - ha affermato l’imprenditore agricolo, Pierangelo Pagliara - anche se stiamo riscontrando un calo di produzione che si aggira intorno al 30 per cento.
Quotidiano Di Puglia