La dirigente del Verdi non accetta la riduzione dello stipendio: licenziata

La dirigente del Verdi non accetta la riduzione dello stipendio: licenziata
L'amministrazione comunale di Brindisi ha interrotto il rapporto di lavoro con una dirigente della Fondazione Nuovo Teatro Verdi che non ha accettato, secondo quanto affermato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'amministrazione comunale di Brindisi ha interrotto il rapporto di lavoro con una dirigente della Fondazione Nuovo Teatro Verdi che non ha accettato, secondo quanto affermato dal Comune in una nota, una riduzione dello stipendio dovuta a tagli ritenuti necessari vista la critica situazione economico finanziaria della stessa fondazione.


La dirigente in questione è Daniela Angelini che percepiva emolumenti per 120mila euro lordi l'anno. L'amministrazione comunale - si legge in una nota - all'atto del suo insediamento, tenuto conto dell'uscita del socio Provincia di Brindisi, ha deciso di intervenire sulla Fondazione 'Nuovo Teatro Verdi' per tentare di risanare bilanci largamente in perdita da anni e che incidevano in maniera sensibile sulle casse del Comune. Tra l'altro, ha dovuto prendere atto del quasi totale azzeramento del fondo di dotazione originario».

«Il Cda della Fondazione - prosegue - ha proposto un piano d'impresa, il ridimensionamento di tutti i costi, a partire dal contenimento di tutti quelli generali, sino ad arrivare a quello del personale (con l'obiettivo comunque di tutelare tutti i posti di lavoro). Pertanto, già a settembre, è stato proposto alla dirigente, al direttore artistico e agli altri dipendenti di accettare un ridimensionamento dei contratti per far sì che si potesse avviare un piano di contenimento delle spese senza operare tagli sui posti di lavoro».

«Mentre il direttore artistico e gli altri dipendenti - conclude - consapevoli della situazione economica di estrema difficoltà, hanno accettato la proposta avanzata dal Cda, la dirigente - nonostante varie sollecitazioni - ha ritenuto di non aderire al tentativo di accordo e non ha accolto la proposta di ridimensionamento dei suoi emolumenti che incidevano da soli al 50 per cento del totale della spesa del personale». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia