Ad un mese esatto dalla tentata rapina alla tabaccheria di via Tevere al rione Perrino i banditi sono tornati per compiere ciò che fu impedito a due rapinatori. In...
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Ieri sera si sono presentati in quattro, “armati” dice qualche testimone, ma forse solo una pistola, probabilmente giocattolo, è stata sventolata minacciosamente al gestore della tabaccheria che si apprestata a chiudere. In pochi istanti la banda ha preso il controllo del locale: uno a far da palo all’ingresso, un altro incaricato di tenere a bada i clienti e altri due lesti a saltare il bancone per aprire la cassa. Stessa tecnica e stesso numero visti in azione un altro sabato, era l’11 febbraio, due settimane fa, alla farmacia di via Sele sempre al Perrino. E forse gli stessi che qualche giorno prima avevano assaltato un’altra farmacia, stavolta al quartiere Commenda.
L’operazione di ieri sera, poco prima delle 21, è stata fulminea, un’azione concertata ed ormai ben collaudata tanto che uno dei banditi s’è potuto permettersi il lusso di attardarsi per prendere qualche pacchetto di sigarette. Forse un indizio, o solo un dettaglio poco utile o addirittura depistante. Le indagini sono affidate agli uomini della sezione Volanti della Questura, coordinati dal responsabile, il vicequestore Alberto D’Alessandro. Sono stati i primi a giungere sul posto e raccogliere elementi giudicati utili per l’identificazione dei banditi, facendo filtrare un certo ottimismo. Si ritiene che i quattro siano tutti molto giovani, anche ieri hanno agito con il volto coperto per evitare di lasciare tracce sulle telecamere di videosorveglianza, ma ciò che interessa la postproduzione investigativa del filmato non è solo il volto ma le movenze, l’articolazione delle braccia, il coordinamento del corpo e dell’intera azione. E poiché questa sarebbe la terza rapina compiuta dal quartetto del sabato sera è molto probabile che individuato uno di loro si arriverà agli altri, e da qui alle altre incursioni che sembrano proprio avere un’unica matrice.
Il fatto che siano in quattro a compiere rapine da poche centinaia di euro lascia supporre che si tratti di banditi improvvisati in cerca di un autofinanziamento per il sabato sera, un modus che potrebbe restringere il cerchio delle ricerche. Un ultimo dettaglio che può diventare utile per gli inquirenti il fatto che la banda fugge sempre a piedi, come se fosse incapace di “dotarsi” di un mezzo proprio. Potrebbero averne uno parcheggiato poco lontano dall’obiettivo ma se così fosse potrebbe trattarsi di un’auto “pulita”, capace di portare all’individuazione del gruppo. L’indagine continua. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia