Sembra ricominciata la stagione degli sbarchi di immigranti nel porto di Brindisi, ennesimo capitolo di una storia che riporta in primo piano il ruolo strategico del capoluogo...
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Ancora una volta il tentativo di abbandonare il paese di provenienza da parte di membridella popolazione africana trova nella nostra città una tappa cruciale verso la salvezza; ancora una volta le varie forze presenti sul territorio hanno compiuto gli accertamenti necessari a capire cosa o chi si nasconda dietro la tratta di uomini nelle acque del Mar Mediterraneo.
L’intervento non ha comportato particolari difficoltà alla luce di una certa dimestichezza acquisita negli ultimi anni in relazione a situazioni di questo tipo. Anche ieri è stata data una buona prova di organizzazione, di vigilanza e di umanità nei confronti dei nuovi arrivati. Dopo l’attracco avvenuto intorno alle 9 è stata allestita la scaletta per permettere agli immigrati a bordo di raggiungere la terraferma. Tornate di dieci/dodici persone alla volta sono state condotte fino alla banchina dove sono state accolte dai responsabili del 118 Brindisi, della Croce Rossa e dai rappresentanti del Ministero della Salute Usmaf.
«Abbiamo dato la precedenza a due donne in stato di gravidanza che avvertivano dei dolori addominali e ad un’altra che ha riportava una ferita d’arma da fuoco – ha dichiarato il medico responsabile del 118 Massimo Leone – inoltre, un bambino con febbre alta è stato trasportato in ospedale. Dallo screening sanitario non sono risultati casi di scabbia o altre malattie infettive».
Acqua e cibo sono serviti a ridare un po’ di energie ai viaggiatori; ciabatte in plastica e mascherine mediche sono state consegnate a tutti prima di spostarsi all’interno del capannone a poche centinaia di metri dal luogo dello sbarco. Prima di scendere a Brindisi, l’equipaggio della nave tedesca aveva fornito capi d’abbigliamento di colore blu e tappetini in gomma per rendere meno scomodo il tragitto.
Stati d’animo contrastanti hanno animato i nuovi arrivati. Le espressione di stanchezza e di paura si sono alternate a quelle di sollievo per un viaggio pericoloso che, in un modo o nell’altro, si è concluso nel migliore dei modi.
Gli stranieri giunti in città ieri mattina non resteranno a Brindisi. Alcuni saranno ospitati nelle strutture presenti sul territorio regionale (Lecce, Bari e Foggia), altri saranno smistati in Campania, Lazio e Liguria. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia