In una settimana di sciopero prima dei metalmeccanici, poi di tutti i lavoratori dell’indotto del petrolchimico, si conta in 1 milione e 200 mila euro la perdita della sola...
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La vertenza e successivamente la protesta e lo sciopero sono partiti proprio da questo. L’ennesimo cambio-appalto che si consuma nello stabilimento, l’ennesimo rischio, questa volta sempre più concreto, che i lavoratori ne facciano le spese perdendo il proprio posto di lavoro. La Coemi era l’azienda che si occupava della manutenzioni elettro-strumentali per conto di Versalis, Enipower e Basell, ma la gara d’appalto che si è svolta un mesetto fa, ha messo fuori dallo stabilimento questa azienda e siglato il lasciapassare per Impes e TsImpianti. Coemi ha dichiarato immediatamente 27 esuberi, tanti quanti erano i lavoratori impegnati in quell’appalto, mentre le ditte subentranti hanno altrettanto immediatamente fatto sapere che non tutti i lavoratori avrebbero trovato spazio nelle loro maglie. Tutto legittimamente sacrosanto per le aziende, se non fosse per il problema sociale di lasciare a casa una parte dei lavoratori e determinare il precedente che alle prossime gare d’appalto potrebbe accadere la stessa cosa. E di gare d’appalto nei prossimi mesi ne sono previste diverse. Da qui la grande partecipazione allo sciopero che si sta riscontrando in questi giorni dettato dalla consapevolezza dei lavoratori che oggi sta accadendo agli ex Coemi e che molto presto potrebbe accadere anche a loro.
Giusto per chiudere il cerchio, va ricordato che, al netto delle ricollocazioni tra Impes e TsImpianti e di alcune unità che spontaneamente si sono liberati trovando collocazione altrove, gli esuberi in attesa di sistemazione sono 10.
Sul posto anche il segretario Fiom Maurizio Sancesario. “Gli ingressi dello stabilimento sono sempre bloccati - afferma - nei limiti del possibile, si sta cercando di garantire le giuste esigenze dello stabilimento. Siamo in attesa che la situazione si sblocchi”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia