Brindisi, tempo scaduto per lasciare Parco Bove: baracche libere da oggi

Brindisi, tempo scaduto per lasciare Parco Bove: baracche libere da oggi
Ultimatum scaduto. Tra ieri sera e questa mattina, almeno in teoria, si svuoteranno definitivamente le baracche di Parco Bove, a Brindisi. Spetterà, proprio...

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Ultimatum scaduto. Tra ieri sera e questa mattina, almeno in teoria, si svuoteranno definitivamente le baracche di Parco Bove, a Brindisi. Spetterà, proprio quest’oggi, agli agenti della polizia locale verificare il rispetto da parte delle ultime cinque famiglie della diffida inviata nei giorni scorsi dal Comune a chi ancora non aveva liberato le ultime due “stecche” di alloggi di fortuna. Tutti gli altri nuclei familiari, 23 in tutto, che un tempo occupavano le baracche vivono ormai nelle nuove case di via della Torretta dalla fine di maggio o al massimo dai primi giorni di giugno. Dei cinque rimasti fino ad oggi, tra contagi da Covid-19 e problematiche varie, uno è risultato abusivo mentre gli altri quattro contestano una serie di problemi che riguardano i nuovi alloggi. La contestazione principale è quella sulla mancanza del gas condominiale, dunque quello per l’acqua calda e per il riscaldamento, e del gas per la cucina.

 

L'ultimatum del Comune

«Oggi (ieri per chi legge, ndr) c’è stata - riferisce il sindaco Riccardo Rossi - la polizia locale e gli ultimi nuclei familiari hanno chiesto ancora qualche ora, tra stasera e domattina, per lasciare le case. Domani (oggi per chi legge, ndr) quindi verificheremo. Anche perché abbiamo estrema urgenza di ripristinare i luoghi. È passato molto tempo rispetto alla data prevista, perché lì devono partire i cantieri della Strategia integrata di sviluppo urbano sostenibile del quartiere Paradiso, rispetto ai quali siamo in ritardo».

 

Opposizione all'attacco

Delle contestazioni sui presunti disservizi si è fatto portavoce nelle scorse ore il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimiliano Oggiano attaccando apertamente l’amministrazione comunale. «Come ormai il sindaco e i suoi accoliti ci hanno abituato - attacca - con annunci strabilianti, pur di comunicare l’ordinario che diventa straordinario, non avendo null’altro da dire perché evidentemente stanno producendo il nulla se non qualche aiuola e qualche murales (fatti passare per grandi interventi di rigenerazione urbana) o peggio alcune spiagge pubbliche al servizio dei brindisini fatte passare per grandi attrattori turistici semplicemente cambiandone il nome da Cala Materdomini nel più trendy Seaty Beach, hanno preferito trasferire già da oltre un mese 50 famiglie nei nuovi alloggi di via Torretta ma senza servizi primari come il gas metano necessario per usi domestici di cucina e la produzione di acqua calda perché manca ancora l’allaccio al gestore concessionario del gas».

 

Le responsabilità

Rossi, tuttavia, chiarisce che le problematiche non possono essere imputate al Comune. «Il tema dell’acqua calda - dice infatti - non è imputabile al Comune. Lì c’è un condominio e quindi un amministratore che è stato individuato da diversi mesi. A lui spetta occuparsi degli allacci. Tra l’altro, all’interno delle nuove abitazioni ci sono già 45 famiglie e nessuno ha mai lamentato nulla di tutto ciò. Per questo, non comprendo bene che dinamiche si stanno innescando. La storia dell’acqua calda la apprendiamo dalle 5 famiglie rimaste a Parco Bove. Ad ogni modo, l’amministratore di condominio aveva tutte le carte e se aveva bisogno di altri documenti doveva andare in Comune. Quindi il problema non è assolutamente imputabile a noi. E comunque, abbiamo sollecitato l’amministratore di condominio a completare l’iter per gli allacci. Perché, lo ripeto, per noi è indispensabile ripristinare lo stato dei luoghi a Parco Bove. Abbiamo già contrattualizzato la ditta che si occuperà dell’abbattimento. Ma va prima transennata tutta l’area e trasformata in un cantiere. Una volta recintato e verificato che non c’è più nessuno all’interno delle abitazioni, le ultime stecche di Parco Bove saranno buttate giù».

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Quotidiano Di Puglia