Mascherine e falso igienizzante sequestrati dalla Guardia di finanza

La falsa amuchina
La Compagnia della Guardia di Finanza di Ostuni, in provincia di Brindisi, ha sequestrato un migliaio di mascherine spacciate come dispositivi sanitari di protezione...

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La Compagnia della Guardia di Finanza di Ostuni, in provincia di Brindisi, ha sequestrato un migliaio di mascherine spacciate come dispositivi sanitari di protezione individuale, dopo aver ricevuto segnalazioni da numerosi cittadini relative ad alcuni negozi.


In particolare, in un esercizio commerciale della cittadina messapica, dove si vendono prodotti per la casa sono state individuate decine di confezioni contenenti mascherine 'antipolverè, tra l'altro prive delle necessarie informazioni di sicurezza, composizione e qualità del prodotto e di documentazione contabile sulla regolarità dell'acquisto. Il titolare è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per frode nell'esercizio del commercio.

La Compagnia di Fasano, in un 'Minimarket', ha sequestrato 19 taniche contenenti circa 100 litri di falso disinfettante, che riportavano un'etichetta ingannevole ('Lamuchinà) simile, a quella di una nota azienda del settore.

Gli accertamenti hanno evidenziato che il prodotto era privo di autorizzazioni alla commercializzazione da parte del Ministero della Salute (obbligatorie per i disinfettanti). Anche in questo caso, il titolare della ditta è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per frode nell'esercizio del commercio e per vendita di prodotti industriali con segni ingannevoli.

La Compagnia di Brindisi, in due farmacie di Mesagne, ha sequestrato amministrativamente oltre 2700 flaconcini di gel igienizzante, privi di etichetta che non offrivano, quindi, alcuna garanzia sulla loro composizione nonché sulla loro sicurezza ed efficacia. Infine, sulla base del decreto legge del 25 marzo scorso, i Baschi Verdi di Brindisi hanno segnalato alla Prefettura quattro punti vendita dotati di distributori di erogazione automatica di bibite ed alimenti, per l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria nonché la chiusura dell'esercizio da cinque a trenta giorni. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia