ORIA - Avrebbero finto l'acquisto di un carico di mascherine di protezione dal coronavirus per poi mettere a segno una clamorosa e violenta rapina ai danni del...
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I due, dopo aver ordinato 12.000 mascherine monouso in Tnt al prezzo di un euro cadauna ad un esercente di origini cinesi, titolare di regolare attività commerciale di vendita di casalinghi a Oria, hanno firmato un assegno bancario, quale garanzia dell’ordine fatto, dell’importo di 8.000 euro, a fronte dei 12.000 euro del valore totale della merce richiesta. Una volta che il materiale è stato consegnato all’esercente commerciale dal corriere, i due hanno fatto scattare il piano della rapina.
Il trentenne, infatti, una volta giunto il materiale presso l’attività della vittima, si è recato presso il negozio, convincendo il negoziante a caricare le mascherine nella sua autovettura e a seguirlo, dicendo che si sarebbero recati presso un suo cliente per procedere alla vendita diretta di una parte delle mascherine, al fine di coprire i restanti 4.000 euro mancanti al saldo della merce. Ma il disegno era un altro. Il giovane avrebbe accompagnato l’esercente nella zona industriale di Oria. E qui ad attenderlo c'era il fratello 23enne con la sua autovettura. Dopo aver caricato nel bagagliaio il materiale, i due avrebbero minacciato il negoziante cinese con un coltello, colpendolo con pugni in testa, rientrando in possesso dell’assegno. Le indagini dei carabinieri, avviate dopo la denuncia della vittima, hanno consentito di identificare gli autori della rapina, rintracciarli e trarli in arresto. Così pure è stata recuperata la quasi totalità della refurtiva, restituita al proprietario. I due fratelli sono finite in carcere.
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Quotidiano Di Puglia