BRINDISI - Non ci sono più posti a disposizione sui pullman e gli studenti fanno a cazzotti proprio davanti alla scuola. Dalle parole ai fatti, il passaggio è stato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’anno scolastico è appena iniziato e già si registrano i primi episodi di bullismo, legati in questa occasione alla cronica mancanza di posti all’interno degli autobus utilizzati dagli studenti brindisini. Un fatto sconcertante, avvenuto all’esterno di una delle tante scuole superiori che hanno sede nel quartiere Casale. Ancora da chiarire la dinamica degli avvenimenti: a quanto pare, uno studente di quinto anno avrebbe preteso il posto a sedere già occupato da uno studente più piccolo. Prima gli insulti verbali, poi uno spintone e la vera e propria rissa, prima fra i due e poi con il coinvolgimento di altri ragazzi. Alcuni testimoni, fra la calca, hanno preferito dileguarsi in tutta fretta prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Nel quartiere Casale in molti hanno udito poco dopo mezzogiorno il suono dell’ambulanza chiamata in tutta fretta dai passanti già preparati al peggio. Alcuni genitori, in attesa davanti alla scuola di prendere i propri figli, hanno chiesto l’intervento di una volante della polizia per sedare gli animi e ripristinare la calma. Quando i poliziotti sono giunti sul posto però dei bulli non c’era più traccia. Volatilizzati in un battito di ciglia per paura di essere identificati. Tra gli altri studenti presenti sull’autobus, nessuno sarebbe stato disposto a fornire informazioni utili.
«Una volta si bisticciava, ora - scrive sul suo profilo Facebook Giuseppe Zippo, presidente provinciale dell’Adoc - siamo alla rissa con tanto di intervento del 118. Si ripropongono gli episodi di bullismo all’uscita da scuola e siamo solo all’inizio dell’anno scolastico. C’è bisogno di un’iniziativa d’urto». Un messaggio chiaro rivolto alle istituzioni per fare sistema e trovare insieme la strada giusta per contrastare un fenomeno che ormai è sempre più diffuso. Ma anche per provare a risolvere il problema della cronica carenza di posti a bordo dei mezzi pubblici utilizzati dagli studenti, che già in altre occasioni è stato la causa scatenante di episodi simili a quello di ieri.
«Uscire dal bullismo si può e si deve - aggiunge Zippo - ma dobbiamo ancora una volta rompere il muro del silenzio e parlare, raccontare, denunciare. Il bullismo si combatte prima di tutto a casa, è nostra la responsabilità di seguire i nostri figli e di crescerli, spiegando cosa è giusto e cosa non lo è». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia