L’ha perseguitata, minacciata, ha usato violenza, ha persino preteso denaro sino a quando lei, temendo per la propria vita, non l’ha denunciato. Così...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La coppia era stata legata sentimentalmente per circa un anno, ossia dall’estate del 2016 al febbraio del 2017. Dopo essersi lasciati in modo consenziente ed apparentemente civile sono cominciati i guai. Lui ha cominciato a perseguitare la donna con “un atteggiamento caratterizzato da continue molestie e minacce (anche tramite messaggistica) che, nel tempo (si legge nell’ordinanza) giungevano a divenire vere e proprie aggressioni tanto fisiche che verbali.
La vittima, una donna brindisina, continuava ad essere perseguitata dal suo ex, un uomo di 50 anni, che le inviava messaggi sul cellulare, la pedinava sino a casa ed in più di un’occasione l’aveva messa fisicamente al muro minacciandola. Ad un certo punto il 50enne era arrivato persino a pretendere il pagamento di somme non dovute, dapprima 1.400 euro poi addirittura 10mila euro.
Un incubo per la giovane donna che non riusciva a condurre più una vita normale perché perseguitata in ogni suo spostamento. Più trascorrono i mesi e più gli atti persecutori si intensificano: marzo, aprile, maggio sino ad arrivare agli ultimi giorni. La donna è talmente angosciata che è costretta a cambiare abitudini di vita. Le pesanti e gravi minacce, alcune delle quali addirittura con un coltello o mazza da baseball, diventano fonte di grave disagio e ingenerano un forte stato d’ansia ad un punto che la donna per alcuni giorni lascia la propria abitazione e si trasferisce altrove tentando così di sottrarsi alle continue vessazione dell’ex compagno.
Il culmine della vicenda arriva venerdì scorso, 23 giugno, quando l’uomo rintraccia la donna e si presenta sotto l’abitazione con un paio di guanti ed una bottiglia di plastica piena di liquido verde, presumibilmente benzina.
Il Gip, ha subito accolto la tesi del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Brindisi, ed ha emesso il giorno stesso nei confronti del 50enne la misura cautelare personale del massimo rigore e cioè quella della custodia in carcere.
Qualche ora dopo, gli investigatori della specializzata Sezione Reati contro la persona della Squadra Mobile di Brindisi, guidati dal vice questore aggiunto Antonio Sfameni, hanno rintracciato l’uomo e lo hanno arrestato con l’accusa di atti persecutori aggravati, tentata estorsione e danneggiamento seguito da pericolo di incendio. Dopo le formalità di rito il cinquantenne è stato rinchiuso nel carcere di Brindisi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia