Condannato l'ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales: dovrà versare oltre 100mila euro al Comune

Condannato l'ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales: dovrà versare oltre 100mila euro al Comune
La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Puglia ha condannato l'ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales al pagamento in favore del Comune di Brindisi della somma...

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La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Puglia ha condannato l'ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales al pagamento in favore del Comune di Brindisi della somma di 115mila euro (90mila a titolo di danno di immagine, 25.000 per danno patrimoniale), in forza della sentenza penale di condanna di primo grado passata in giudicato. 


La vicenda risale a 7 anni fa. L'allora primo cittadino fu arrestato per tangenti nel febbraio 2016 e condannato nel 2018 per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio alla pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione a conclusione di un processo celebrato con rito abbreviato. L’imprenditore Luca Screti, che in più tranche - secondo l’accusa - gli avrebbe versato tangenti per 30mila euro per consentirgli di pagare un debito in contanti con Equitalia (poi annullato al termine di un’altra vicenda giudiziaria in sede civile) in cambio di facilitazioni nella gestione di un impianto di rifiuti, fu condannato a 3 anni e 6 mesi. La società Nubile di Screti, affidataria del servizio di gestione dei rifiuti finito all'epoca sotto inchiesta, fu ritenuta responsabile di un illecito amministrativo e condannato a sua volta a pagare una sanzione di 270mila euro. 
Secondo la difesa di Consales (avvocati Massimo Manfreda e Angelo Vantaggiato, che lo hanno assistito anche nel procedimento dinanzi alla Corte dei conti), la limitazione dell'efficacia extra penale della sentenza pronunciata a seguito di patteggiamento ed operata sulla scorta della riforma Cartabia, determinerebbe l'inutilizzabilità, ad ogni effetto, in questo giudizio della sentenza della Corte di Appello di Lecce del 2021 e dall'altro il venir meno del principio di inversione dell'onere della prova unanimamente affermato dalla giurisprudenza contabile in materia di danno di immagine, sia per quanto concerne la sussistenza della responsabilità sia per quanto riguarda la quantificazione del nocumento. 

Il processo

Per i magistrati della Corte dei Conti, Pasquale Daddabbo (Presidente), Marcello Iacubino (Consigliere), Rossana De Corato (Consigliere, relatore),  con la sentenza ex art. 599-bis le parti avevano concordato in effetti sui motivi di appello e sulla pena applicabile, con la rinuncia ai rimanenti, così determinando il cristallizzarsi di tutte o alcune delle statuizioni di merito contenute nella sentenza di primo grado. Nel caso di specie, sottolineano i giudici, Consales aveva rinunciato a tutti i proposti motivi di appello diversi da quelli attinenti al trattamento sanzionatorio, con il consenso del Pubblico ministero. Per questo farebbe fede il consolidamento del giudicato della pronuncia di primo grado, in relazione all'accertamento della sussistenza del fatto, della sua illiceità. La sentenza emessa dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Puglia sarà con ogni probabilità appellata dalla difesa di Consales.

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Quotidiano Di Puglia