Sbarcati. E tra le salme una donna incinta

Migranti a Sant'Apollinare (foto Max Frigione)
Tanta sofferenza ma anche la voglia di ricominciare lasciandosi alle spalle l’inferno. Ha attraccato, nel primo pomeriggio di ieri, sulla banchina di Sant’Apollinare,...

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Tanta sofferenza ma anche la voglia di ricominciare lasciandosi alle spalle l’inferno. Ha attraccato, nel primo pomeriggio di ieri, sulla banchina di Sant’Apollinare, nel porto di Brindisi, la nave militare inglese “Hms Enterprise” con a bordo 708 migranti salvati lunedì scorso nel Canale di Sicilia. Ma tra i tanti salvati dall’abbraccio mortale del mare, due non ce l’hanno fatta. Tra loro c’è anche una giovane donna di 28 anni, incinta.

Sul ponte, mentre l’equipaggio della nave avvia le operazioni di attracco, c’è uno strano silenzio. Solo la gioia dei bambini, interrompe la quiete apparente. A bordo ci sono circa 500 uomini e 200 donne, di cui una trentina sono minorenni. Questa volta non si registrano piccoli non accompagnati. Bambini in fuga dalla guerra e dalla fame affidati a parenti o, in molti casi ad estranei. Soli ad affrontare la traversata per la vita nell’inferno di acqua e sale.

Le condizioni dei profughi sono buone. Nessuno presenta particolari patologie e per nessuno è stato necessario il trasporto al vicino ospedale Perrino. Ma ieri a bordo della “Hms Enterprise” c’erano anche due salme. Un uomo e una donna incinta di 28anni: entrambi non hanno retto le difficili condizioni della traversata. Nel porto è stato allestito un presidio di prima accoglienza, così come disposto dalla Prefettura. I poliziotti dell’ufficio Immigrazione stanno provvedendo all’identificazione degli immigrati, che saranno poi trasferiti già dalla giornata di oggi in strutture di accoglienza dislocate nelle regioni Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Campania e Lazio.
 

Il porto di Brindisi, ancora una volta, rappresenta uno degli scali di maggiore importanza per il fenomeno dei viaggi della speranza da parte di immigrati provenienti dalle zone di guerra africane e del Medio Oriente. Presso il molo di Sant’Apollinare, dove l’imbarcazione ha attraccato intorno alle 15, ad aspettare i profughi c’era il personale 118 dell’Asl di Brindisi munito di Pma, la postazione medica avanzata, i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa, che si sono coccupati di rifocillare uomini, donne e bambini sbarcati, le forze dell’ordine e tutte le autorità locali, dalla Prefettura con il prefetto Annunziato Vardè, all’Autorità Portuale. Sulla banchina di Sant’Apollinare ad attendere lo sbarco anche la sindaca Angela Carluccio, che ha parlato personalmente con gli uomini della Protezione civile comunale, coordinati dal dirigente Fabio Lacinio, e con le addette dei Servizi sociali che si occuperanno in particolare di assistere i minorenni. La presenza delle forze dell’ordine al molo di Sant’Apollinare non si giustifica solo con le necessarie misure di sicurezza da applicare e garantire in questi casi. L’obiettivo della polizia locale è semplicissimo: molto spesso a bordo delle navi che recuperano per mare i migranti si nascondono agli scafisti. I trafficanti si mescolano tra i profughi nella speranza di farla franca. Una volta a terra, contando sul silenzio dei loro connazionali, riescono spesso a far perdere le loro tracce.





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Quotidiano Di Puglia