Francavilla, finanzieri, avvocato e commercialista a processo: «Carte false per lo studio legale»

Il palazzo di giustizia di Brindisi
Due sottufficiali della Guardia di finanza ed un commercialista fecero carte false nel 2016 e nel 2017 per attestare la regolare tenuta delle scritture contabili ed i versamenti...

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Due sottufficiali della Guardia di finanza ed un commercialista fecero carte false nel 2016 e nel 2017 per attestare la regolare tenuta delle scritture contabili ed i versamenti all’erario di uno studio legale di Francavilla Fontana? La risposta dovrà fornirla il processo al via il 25 ottobre prossimo davanti al giudice del Tribunale di Brindisi, Adriano Zullo. Lo ha stabilito il decreto che dispone il giudizio emesso nei giorni scorsi dalla giudice Barbara Nestore al termine dell’udienza preliminare e riguarderà l’avvocato Francesco Bianco, 49 anni, di Francavilla; ed il commercialista Oreste Pepe Milizia, 46 anni, di Francavilla. L’accertamento dell’innocenza o della colpevolezza delegato alla prova da formarsi con il dibattimento in aula riguarderà anche i due finanzieri: il maresciallo Marco Carlà, 49 anni, di Cavallino; ed il luogotenente Donatello Miccoli, 58 anni, di Francavilla. 

Le accuse

Rispondono tutti di concorso in falsità ideologica e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale. Inoltre i due sottufficiali delle Fiamme Gialle e l’avvocato Bianco dovranno difendersi anche dall’accusa di falsità materiale per gli escamotage che sarebbero stati messi in atto per favorire lo stesso avvocato Bianco ed anche per garantire l’impunità - sostiene questo l’imputazione del pubblico ministero della Procura di Brindisi, Raffaele Casto - al commercialista Pepe Milizia ed al luogotenente Miccoli nel procedimento in cui rispondevano di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio. «Formavano in tutto, un atto falso», indica il capo di imputazione. Ciò che si dovrà anche accertare è se è vero che Miccoli e Carlà attestarono l’esistenza della delega conferita da Bianco a Pepe Milizia per farsi rappresentare nella verifica fiscale, in epoca posteriore agli accertamenti e facendola risultare come se fosse stata effettuata durante gli stessi controlli. Ed infine per inserirla nel faldone “Operazione Lustro” presente negli uffici della compagnia della Guardia di finanza di Francavilla Fontana. 
Per tutti vale la presunzione di non colpevolezza fino al pronunciamento dell’ultimo grado di giudizio, la ricostruzione dell’accusa al momento rappresenta solo il punto di partenza e passerà al vaglio critico delle difese e del giudice del processo per arrivare infine a dire se sia fondata o meno. 

Gli otto punti del pm

A cominciare dalla prima imputazione ricostruita in otto punti dal pubblico ministero nel capitolo con al centro la figura dell’avvocato Bianco. Si sostiene, in pratica, di non avere dato atto - punto primo - della tenuta irregolare delle scritture contabili poiché sarebbero state affidate ad uno studio che non avrebbe esercitato attività professionale, E non solo ma anche perché in parte ritrovate in un’azienda con sede a Roma ed in parte presentata dallo stesso legale “dopo averla prelevata da luogo ignoto”.


Tutti gli altri punti di cui si occuperà il processo riguarderanno i compensi dello stesso professionista ed il relativo imponibile: secondo l’accusa rispetto ai quasi 10.200 euro delle annualità di imposta 2021, 2013, 2014 e 2015 gli introiti sarebbero stati anche altri. Poco meno di 10.400 euro, la cifra indicata. L’analisi finanziaria ha riguardato inoltre importi di 5.000 euro, 10.000, 46.199, 5.535, 3.699, 5.700, 1.114 e 1.523 euro. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia