Minacciano il referente della nuova azienda per far ottenere alle mogli una sorta di continuità contrattuale. I Carabinieri della Compagnia di Fasano hanno dato esecuzione...
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La vicenda, spiega una nota dei Carabinieri, è strettamente correlata alla gara d'appalto, effettuata il 24 gennaio scorso, indetta per le pulizie nel comune di Fasano, in cui è risultata aggiudicataria una nuova ditta, rispetto a quella del quinquennio precedente. «Il nuovo contratto, - spiega la nota dell'Arma - in ragione del taglio previsto rispetto al pregresso appalto, ha prodotto una decurtazione del 30% delle ore di lavoro. I due uomini sono stati arrestati per tentata estorsione, poiché volevano ottenere l'assunzione delle rispettive mogli in seno alla nuova società di pulizia, senza che a loro fosse praticata alcuna decurtazione sia di orario che di stipendio. Al fine di conseguire il loro obiettivo, hanno compiuto atti finalizzati a costringere il referente aziendale ad assumere le due donne a diverse condizioni da quelle proposte dall'azienda.
La violenza e le minacce sono consistite nel presentarsi alla stipula del nuovo contratto unitamente alle mogli, comunicando che le stesse non lo avrebbero firmato, nonché rappresentando al referente aziendale con tono e modi minacciosi di voler dialogare direttamente con il titolare». I due, spiega ancora la nota, «pretendevano di imporre che il contratto fosse stipulato negli stessi termini del precedente. Nella circostanza L. A. nel rivolgersi al referente aziendale ha riferito di farsi latore con il titolare di tutta una serie di minacce molto gravi del tipo '…digli a…che vengo fino a Caserta a prenderlo e gli faccio male…'. Nell'occasione il fratello ha mostrato al suo antagonista, per intimidirlo, una pistola di piccole dimensioni, tenuta nella tasca del giubbotto. I fratelli molto conosciuti per via di pregresse vicissitudini di alcuni membri della loro famiglia, hanno attuato condotte connotate da intimidazione, minaccia e violenza, integrando i reati contestati». Gli arrestati sono stati portati nella casa circondariale di Brindisi a disposizione dell'autorità giudiziaria Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia