«Corruzione e mazzette a Palazzo di Città»: Consales e altri otto a processo

«Corruzione e mazzette a Palazzo di Città»: Consales e altri otto a processo
Incarichi e mazzette a Palazzo di Città nel 2015 quando l’amministrazione era guidata dal sindaco Mimmo Consales? È vero che all’epoca si consumarono...

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Incarichi e mazzette a Palazzo di Città nel 2015 quando l’amministrazione era guidata dal sindaco Mimmo Consales? È vero che all’epoca si consumarono reati come corruzione e falso ideologico? La verità è stata affidata a due processi, al termine dell’udienza preliminare di ieri del giudice Vittorio Testi: quello al via il 15 settembre davanti al terzo collegio della sezione penale del Tribunale di Brindisi


Il processo scelto dalla gran parte degli imputati e dai loro legali. Otto su nove. Scelto da Consales, sindaco all’epoca dei fatti; da Pasquale Luperti, allora assessore all’Urbanistica; da Salvatore Brigante, ex consigliere comunale; da Luigi Sergi, figura centrale del processo poiché l’accusa sostiene che lasciò l’opposizione per passare alla maggioranza in cambio di un posto di lavoro al figlio Antonio; dall’architetto Fabio Lacinio, nelle vesti di dirigente del settore Urbanistica; da Luigi Dell’Atti, architetto e libero professionista; dalla geometra Marina Mautarelli, funzionaria comunale; e dall’architetto Gregorio Paladini, direttore dei lavori per la realizzazione di un distributore di metano.
Ha optato invece per il rito abbreviato (si svolge sugli atti del fascicolo e in caso di condanna prevede una riduzione di un terzio della pena) Costantino Del Citerna, imputato nel ruolo di vicesegretario generale: udienza il 16 maggio davanti allo stesso gup Testi. Accolta, dunque, la richiesta di rinvio a giudizio del procuratore aggiunto Antonio Negro.

Le accuse

La seconda contestazione di corruzione è quella che sarà vagliata dal collegio giudicante per chiarire se ed in che termini ne rispondano l’ex sindaco Consales, Brigante, Sergi e Del Citerna: a Sergi sarebbe stato promesso la nomina del figlio Antonio nel consiglio d’amministrazione della Stp se avesse lasciato l’opposizione per passare a sostenere la maggioranza. Patto che si sarebbe poi concretizzato con l’inserimento ello staff del sindaco dello stesso figlio del consigliere comunale Sergi (passaggio, quest’ultimo, contestato ai soli Consales e Del Citerna).


Quanto al falso ideologico, riguarda i progetti di valorizzazione delle torri costiere e vede coinvolti nel processo Luperti, Dell’Atti, Lacinio e Mautarelli.  Questo il solo fronte dell’accusa, fornire una ricostruzione diversa di queste vicende toccherà agli avvocati difensori Massimo Manfreda, Laura Beltrami, Massimo Tommasi, Roberto Cavalera, Oreste Nastari, Giovanni Brigante e Claudio Galli.

 

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Quotidiano Di Puglia