E’ stato aggiornato al primo pomeriggio di oggi l’incontro convocato dal prefetto Valerio Valenti per ieri mattina per tentare di trovare una soluzione alla vertenza...
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La vigilia della convocazione dal prefetto era stata piuttosto burrascosa e nulla sembrava lasciare ben sperare. Con le organizzazioni sindacali che sembravano su posizioni troppo distanti per sperare che un accordo potesse venire fuori.
D’altra parte è altrettanto irrituale che si torni in Prefettura a “rifare” un accordo che in realtà era già stato fatto il 25 maggio scorso davanti all’ex prefetto Annunziato Vardè per non essere poi rispettato. Già, la vertenza Coemi sembrava cosa fatta e invece, a distanza di una ventina di giorni da quel documento che, in buona sostanza, faceva salva l’intera platea dei lavoratori ex Coemi, è bastato un incontro in Confindustria che doveva servire a realizzare quell’accordo ed ecco che si torna al punto di partenza. In pratica le aziende che si erano rese disponibili alle assunzioni avevano proposto contratti a tempo determinato che andavano da 2 a 4 mesi. Forse, nessuno si era preoccupato, nel corso dell’incontro che aveva portato all’accordo del 25 maggio di discutere della tipologia di contratto.
Al fallimento delle ricollocazioni, Cgil, Cisl e Uil hanno immediatamente allertato il neo prefetto Valerio Valenti per rivendicare l’accordo sottoscritto in precedenza.
Dopo una serie di incontri a carico dell’ex prefetto Annunziato Vardè, lo scorso 25 maggio è giunto l’accordo che sembrava aver messo la parola fine, in maniera positiva, alla vertenza. L’accordo aveva stabilito che in 5 sarebbero andati a Impes e Tsimpianti, gli altri sette nelle altre aziende che si erano rese disponibili. Ma i contratti si sono, successivamente, rivelati irrisori, in quanto andavano da 2 a 4 mesi. Ed è così che l’attuale prefetto ha ereditato la situazione. Quindi l’incontro convocato per ieri mattina. I lavoratori da ricollocare sono diventati 11. «Ci siamo aggiornati a domani (oggi per chi legge, ndr) - dichiara il segretario Fim Michele Tamburrano - perché non c’è copertura per un lavoratore, e per altri due non si capisce se siano le aziende a non averli contattati o i lavoratori ad aver rinunciato». E per i restanti 8? «Tutti gli altri - riferisce Tamburrano - saranno suddivisi tra Impes, TsImpianti e Dandrea con contratti fino alla fine dell’anno».
Insomma, della serie meglio di niente. «Resta l’impegno - aggiunge Maurizio Sancesario di Fiom - che a metà del periodo, si formerà un nuovo tavolo per capire se si può prolungare il periodo».
Anche Uilm sembra aver ceduto a quello che sa del classico “prendere o lasciare”. «Le aziende vedranno di dare una risposta definitiva per quanto riguarda le ultime 3 figure professionali da ricollocare - dichiara il segretario Uilm Alfio Zaurito - le organizzazioni sindacali hanno detto che se la vertenza non dovesse essere risolta per tutti i dipendenti, si sentiranno liberi di agire sindacalmente». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia