Prima la creazione della coalizione, poi l’eventuale apertura ad altri movimenti e civiche. È più aperto che mai il dibattito, nel centrosinistra, rispetto...
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Nei giorni scorsi, tuttavia, in attesa di una decisione definitiva da parte della coalizione si era verificata qualche scaramuccia tra le due parti a causa di alcuni distinguo del dirigente di Liberi e Uguali Carmine Dipietrangelo riguardo alla sua personale sfiducia nei confronti delle liste nate sotto elezioni, che aveva fatto insorgere i SocialDem.
«Non ho mai affermato - chiarisce Dipietrangelo - che il centrosinistra a cui si sta lavorando in occasione delle prossime elezioni amministrative non debba dialogare con altre forze che intendano partecipare ad una alleanza per il cambiamento. Anzi. Ho solo espresso un parere, che non impegna altri, sulla necessità per la città, per i danni politici e amministrativi subiti in questi anni, di avere chiarezza, coerenza e certezza. La instabilità di cui la città subisce da tempo le conseguenze è causata anche da individualismi e interessi ammantati da liste civiche e dalla mancanza di forze politiche e alleanze chiare e autorevoli».
Dopo di che, però, il dirigente di Liberi e Uguali ribadisce il concetto: «Non mi hanno mai convinto le liste fai da te, proposte all’ultimo momento, contenitori di indistinti di destra e di sinistra(modello Emiliano e, nel passato brindisino, modello Antonino). È il mio pensiero da molti anni a questa parte».
Queste civiche, infatti, diventano «contenitori dove far transitare di tutto e soprattutto la trasmigrazione trasformistica dei soliti noti che in ogni competizione elettorale si presentano per imporre le loro persone, i loro voti, le loro presuntuose virtù».
Dipietrangelo, poi, conferma «il dialogo avviato in queste settimane tra Il movimento Brindisi Bene Comune, il Pd e Liberi e Uguali (Sinistra Italiana, Articolo 1, Possibile) oltreché rappresentare una novità, tende proprio a questo. Unirsi per unire la città a ritrovarsi e a reagire rispetto alle esperienze passate e ai danni subiti. Impegnare, pur nella loro diversa storia passata e recente, forze e movimenti che, pur richiamandosi a valori e sensibilità comuni della sinistra, del cambiamento, della solidarietà, nelle elezioni amministrative si sono presentate sempre divise, è un atto di responsabilità, di unità, di amore e di generosità verso la città».
Proprio per portare avanti la costruzione di questa coalizione, che dovrebbe essere ufficializzata entro la fine della settimana, Pd, Liberi e Uguali e Bbc torneranno a riunirsi ancora una volta nelle prossime ore per costruire un fronte unico, ribadisce Dipietrangelo, basandosi «su valori, contenuti di rottura con il passato». Una volta definita, la coalizione «dovrà dialogare, senza preclusione alcuna, con tutte quelle forze, associazioni, sensibilità, personalità, consapevoli della natura politica delle alleanze e della collocazione. Insomma prima la proposta politica e chi la deve rappresentare e poi l’allargamento ad alleanze coerenti con i valori, i contenuti, gli impegni per la città».
Questo significa, in sostanza, che prima di provare a costruire un dialogo con Errico e con le sue civiche, bisognerà attendere l’ufficializzazione dell’accordo tra Partito Democratico, Brindisi Bene Comune e Liberi e Uguali. Una modalità che, tuttavia, Errico ed i suoi hanno già fatto sapere di non gradire particolarmente.
Il motivo è presto detto. In questo modo, infatti, Brindisi Virtuosa, SocialDem e Territorio Zero entrerebbero a far parte della coalizione a giochi già chiusi. Innanzitutto in termini di programma ma anche e soprattutto di candidato sindaco. Che dovrebbe essere, come si va ripetendo da tempo, il leader storico di Brindisi Bene Comune Riccardo Rossi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia