Fiumi di droga dall’Albania in Italia, per un giro d’affari di oltre 15 milioni di euro: 43 persone finiscono in manette. E’ questo il frutto di una vasta...
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Complessivamente destinatari dei provvedimenti cautelari sono stati 20 italiani, 21 albanesi e 2 romeni, raggiunti in Albania e nelle province di Brindisi, Bari, Bat, Potenza, Bologna, Salerno, Ragusa e Teramo. Le ordinanze cautelari sono state eseguite a partire dalle prime luci dell’alba di ieri, oltre duecento uomini delle forze dell’ordine sono stati impiegati nell’operazione che è stata denominata “Shefi”. L’attività investigativa è partita nel 2016 a seguito dei numerosi scafi carichi di droga intercettati in mare tra l’Albania e la Puglia.
L’inchiesta avviata dalla Direzione Antimafia di Bari ha portato a individuare, tra maggio 2016 e gennaio 2017, due distinte organizzazioni criminali con base logistica a Bari ma che operavano in tutta Italia gestendo i traffici di droga provenienti dall’Albania dove la sostanza stupefacente veniva smistata, imballata e spedita verso le coste italiane con l’ausilio di potenti scafi. Le indagini hanno accertato che entrambe le organizzazioni criminali avevano una comunanza di interessi in Italia con organizzazioni delinquenziali pugliesi deputate a compiti logistici ed in Albania con organizzazioni criminali del luogo deputate alla produzione, al confezionamento, allo smistamento ed al trasferimento dello stupefacente sull’asse Albania-Puglia-e il resto del Territorio Nazionale.
Complessivamente sono stati sequestrati oltre 2300 chili di droga tra marijuana, cocaina ed eroina sottraendo alle associazioni criminali proventi stimati in oltre 15 milioni.
Gli investigatori della Dia hanno localizzato nel quartiere Carrassi di Bari, dove hanno scoperto un deposito per lo stoccaggio dello stupefacente, un cittadino albanese, considerato al vertice di una delle due organizzazioni criminali, in grado di avvalersi di pregiudicati italiani, alcuni dei quali condannati per associazione di tipo mafioso, che erano impiegati quali custodi e corrieri “all’ingrosso” della droga proveniente dall’Albania.
Altre volte la droga dopo aver raggiunto le coste pugliesi veniva affidata ad altri corrieri che facendo la staffetta la trasferivano in Calabria, in Sicilia, in Campania e in Abruzzo. Le indagini, effettuate con intercettazioni telefoniche, ambientali, video-riprese e servizi di osservazione pedinamento e controllo, hanno permesso, tra l’altro, di arrestare “in mare” a Polignano due scafisti provenienti dall’Albania con oltre una tonnellata di stupefacente, fermare a Bari un corriere italiano con un furgone carico di oltre mille chili di marijuana sbarcata poco prima a Torre a Mare dall’Albania, intercettare in autostrada a Grottaminarda ed a Vasto due corrieri italiani mentre trasportavano 13 chili di stupefacente destinato a Salerno ed a Tortoreto (Teramo), arrestare due corrieri albanesi con 8 chili di stupefacente a Scicli (Ragusa) dopo essere scesi da un autobus proveniente da Bari, individuare un altro deposito a Mola di Bari all’interno del quale sono stati sequestrati oltre cinquanta chili di droga, ivi compreso un panetto di cocaina purissima. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia