All'alba di domenica 15 dicembre la città di Brindisi inizierà progressivamente a svuotarsi e poco più tardi dovrà essere semideserta. A contenere...
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L'evacuazione interesserà 53.600 brindisini, ovvero tutti i cittadini che abitano nel raggio di 1.617 metri dall'ordigno bellico inesploso trovato lo scorso 2 novembre dinanzi il Multisala Andromeda. Lo hanno stabilito i tecnici dell'11° Reggimento Genio Guastatori di Foggia che si occuperanno del disinnesco. Il rischio reale è minimo. Ma a scopo precauzionale bisognerà procedere così, come del resto già avvenuto in casi analoghi verificatisi in altre città. A dettare la linea sono stati i calcoli effettuati sui 40 chili di tritolo che si trovano all'interno dell'ordigno che fu sganciato probabilmente 1941 da un velivolo britannico, durante la seconda guerra mondiale.
Venerdì c'è stato uno degli ultimi incontri in prefettura per stabilire i dettagli tecnici dell'imponente operazione. Vi hanno preso parte i rappresentanti del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e del Settore Protezione Civile della Regione Puglia, il Comune di Brindisi, i vertici delle forze dell'ordine, i referenti di Provincia, Vigili del Fuoco, Polizia stradale, Polizia di frontiera, Polizia ferroviaria, Polizia locale, Capitaneria di Porto, Croce rossa, Acquedotto Pugliese, Enel distribuzione, 2i Rete gas, Coordinamento provinciale dei volontari della protezione civile, Rfi-infrastrutture, circolazione e protezione aziendale, Società Trasporti Pubblici, Enac, Enav. E al termine dell'incontro si è convenuto di effettuare l'intervento nella giornata di domenica 15 dicembre 2019.
Fuori dalla zona rossa ci sono solo alcune zone di Sant'Elia, il Casale, Paradiso, tutta l'area dell'ospedale Perrino, il quartiere La Rosa e la frazione di Tuturano. La tabella di marcia delle operazioni prevede un deflusso delle case a scaglioni iniziando alle ore 5 del 15 dicembre, scelta adottata per evitare ingorghi nelle 530 strade della città. Ci saranno controlli antisciacallaggio. L'evacuazione dovrebbe terminare entro le 8 e una volta accertato lo sgombero della città gli artificieri inizieranno a lavorare intorno all'ordigno, un intervento delicato che si tenterà di realizzare a distanza con l'uso parziale di un robot. Gli esperti dell'Esercito dovranno disinnescare l'ordigno per portarlo poi in totale sicurezza in una cava di sabbia per farlo brillare. E' stata esclusa la cava di Carovigno che ad un successivo esame è apparsa troppo rocciosa e in quindi incapace di assorbire gli effetti della deflagrazione.
Il disinnesco dovrebbe impegnare i militari per circa due ore, quindi se i tempi saranno rispettati e se non ci saranno complicazioni di sorta già alle 11 o 12 di domenica i brindisini potranno fare ritorno a casa.
Il Comune, attraverso il Coordinamento dei soccorsi, sta predisponendo la preparazione di 28 punti di accoglienza negli istituti scolastici e nei locali ovviamente esterni all'area svuotata mentre l'Asl sarà impegnata nell'assistenza dei circa 300 pazienti che richiedono assistenza domiciliare e che verranno soccorsi molte ore prima dell'avvio effettivo delle operazioni.
La Prefettura attiverà dalle prossime ore un numero verde cui i cittadini potranno richiedere informazioni, servizio che dovrebbe affiancare una finestra web che sarà attivata sul sito istituzionale. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia