OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Dopo il primo tentativo, che risale ormai a diversi mesi fa, appuntamento oggi con la seconda audizione di Enel nella commissione Attività produttive della Camera dei deputati. Un’audizione richiesta dai due parlamentari di Forza Italia Mauro D’Attis e Alessandro Battilocchio.
Piano industriale e futuro della centrale
L’obiettivo è quello di «avere un quadro chiaro delle prospettive per i siti interessati dalla decarbonizzazione e dalla produzione di energia elettrica». In particolare Brindisi e Civitavecchia. «Ci aspettiamo - dice il parlamentare brindisino - degli aggiornamenti rispetto al piano industriale. E, obiettivamente, qualche novità per Brindisi c’è. Innanzitutto su Act Blade. E probabilmente si parlerà anche della questione della dismissione del carbone. Verranno chiarite alcune cose che immagino non dipendano da Enel ma da Terna e, più in generale, dal mercato internazionale».
Una nuova fabbrica di pannelli solari
Proprio in queste ore, il direttore di Enel Italia Nicola Lanzetta, durante il convegno “Dal Mediterraneo il futuro energetico europeo”, ha annunciato che il colosso energetico sta meditando di realizzare una seconda fabbrica di pannelli fotovoltaici delle dimensioni di quella di Catania, «che rappresenta il massimo della produzione di pannelli in Europa». Secondo Lanzetta «la vera sfida del Paese e entrare nella filiera. Non dobbiamo fare l’errore di passare da una dipendenza energetica a una tecnologica».
La corsa per portare la filiera sul territorio
Una idea, quella di una seconda fabbrica di pannelli, in linea proprio con quanto chiesto dagli onorevoli D’Attis e Battilocchio, che già diversi mesi fa avevano parlato di «azioni concrete come una nuova fabbrica di pannelli a Brindisi e a Civitavecchia, in linea con quanto già fatto a Catania». Del resto, ribadisce il parlamentare brindisino, «è fondamentale la realizzazione on site di quello che servirà per produrre energia da fonti rinnovabili. Enel, dunque, deve pensare a Brindisi come un sito per la produzione di energia ma anche dei sistemi necessari per produrre quell’energia».
L'audizione dello scorso anno
Come detto, quella di oggi non è la prima audizione chiesta da D’Attis e Battilocchio sulla questione. Anche a giugno dello scorso anno, infatti, i rappresentanti della società erano stati ascoltati dalla commissione Attività produttive, alla Camera dei deputati. Argomento dell’audizione, in particolare, erano stati i piani di Enel relativi alla decarbonizzazione dei siti che ospitano centrali termoelettriche a carbone. In quell’occasione era stato ricordato come il percorso che porterà, entro il 2025, al phase out dal carbone fosse già iniziato, tanto che la potenza prodotta con la combustione del carbone si era ridotta dai 36 terawatt/ora del 2015 ai 10,5 del 2021 mentre il carbone utilizzato era sceso dai 14 milioni di tonnellate del 2015 ai circa 4 milioni e mezzo del 2021. Dato reso velocemente obsoleto da quanto accaduto nel 2022 a causa della guerra in Ucraina e della crisi del gas.
Leggi l'articolo completo suQuotidiano Di Puglia