Un Cavallino tutto d'oro: la Ferrari vale in borsa quasi trenta miliardi

John Elkann con Piero Ferrari
Ancora risultati da record in casa Ferrari, con l’azione ormai intorno a 150 euro e la capitalizzazione di circa 30 miliardi. Ieri l’azienda di Maranello presieduta da...

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Ancora risultati da record in casa Ferrari, con l’azione ormai intorno a 150 euro e la capitalizzazione di circa 30 miliardi. Ieri l’azienda di Maranello presieduta da John Elkann ha reso noti i risultati finanziari dell’esercizio 2019 e per l’ennesima volta sono crollati tutti i record. Le consegne di vetture hanno superato la storica barriera della diecimila unità (10.131, non era mai avvenuto prima), con una crescita del 9,5% sull’anno precedente. I ricavi netti hanno raggiunto quota 3,766 miliardi, in aumento (10,1%) di 346 milioni rispetto ai 3,420 miliardi del 2018. L’Ebitda è salito del 14%, a 1,269 miliardi, con un margine monstre del 33,7% (era del 32,6% nell’esercizio precedente).


L’utile diluito per azione è di 3,71 euro, in crescita del 9,1% rispetto ai 3,40 del 2018. Il Free cash flow industriale è stato di 675 milioni, spinto dagli anticipi incassati per le Monza SP1 e SP2. Degli 880 esemplari in più consegnati ai clienti, le otto cilindri sono cresciute dell’11,2 e le dodici cilindri del 4,6%. Fra le “region” la crescita più significativa è stata registrata in Cina (20,3%), seguita da Emea (15,8%) e il resto dell’Apac (12,9%); in rallentamento, invece, le Americhe che, per una ridistribuzione della produzione, segnano un meno 3,3%. In diminuzione del 30% il fatturato della divisione motori (da 284 a 198 milioni) dovuto principalmente alla riduzione di approvvigionamento da parte di Maserati che con la nuova gamma punta su una produzione interna.

In calo anche l’indebitamento industriale netto a fine 2019 di 337 milioni rispetto ai 370 milioni di dodici mesi prima. Rivisti in rialzo i target per l’anno in corso rispetto a quelli annunciati al Capital Market Day del settembre 2018. I ricavi si attesteranno a più di 4,1 miliardi rispetto ai 3,8 previsti, l’Ebitda in una forbice fra 1,38 e 1,43 miliardi rispetto ai previsti 1,3 miliardi, sempre con un margine da primato del 34%. Anche il Free cash flow industriale resta inalterato rispetto alle previsioni di un anno e mezzo fa: 400 milioni di euro.


«Dopo un 2019 di transizione il 2020 sarà un anno di consolidamento - ha spiegato l’ad di Ferrari Louis Camilleri durante la conference call con gli analisti - nel 2019 abbiamo lanciato cinque modelli chiave, ma per la maggior parte le consegne effettive sul mercato avverranno nel secondo e all’inizio del terzo trimestre mentre acceleriamo la produzione. Le consegne della Ferrari Roma sono programmate per il quarto trimestre. Inoltre il mercato Usa sarà in ritardo per i soliti problemi di omologazione. Vogliamo diventare carbon neutral. Tutta l’azienda è molto focalizzata su questo. Lo faremo in molti modi: siamo già diventati ibridi con la SF90 stradale; abbiamo migliorato le nostre strutture e andremo a valle con i fornitori. Molto è stato fatto, ma è necessario fare ancora di più per raggiungere la neutralità». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia