Ucciso perché difese l'amica dallo stalker: l'omicida torna in carcere

Ucciso perché difese l'amica dallo stalker: l'omicida torna in carcere
Torna in carcere con l'accusa di omicidio volontario il 36enne di Canosa di Puglia Domenico Bellafede, responsabile di aver picchiato e ucciso Cosimo Damiano...

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Torna in carcere con l'accusa di omicidio volontario il 36enne di Canosa di Puglia Domenico Bellafede, responsabile di aver picchiato e ucciso Cosimo Damiano Bologna, 50 anni, aggredito brutalmente per aver difeso un'amica dal 36enne che la stava importunando.

L'aggressione risale alla notte tra il 13 e il 14 novembre, davanti a un bar nel centro di Canosa. Bologna è morto ieri in ospedale doppo due settimane di agonia. L'aggressore era stato inizialmente arrestato per lesioni personali gravi, minacce e stalking e dopo alcuni giorni in carcere aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Dopo la morte del 50enne, su richiesta della Procura di Trani, il gip ha disposto l'aggravamento della misura cautelare per il più grave reato di omicidio volontario. Bellafede è accusato anche di minacce ai danni di Bologna e atti persecutori nei confronti della donna, amica della vittima. Le indagini della Polizia hanno accertato che dopo aver minacciato e picchiato Bologna, il 36enne lo avrebbe lasciato a terra privo di sensi fuggendo senza prestare soccorso. 

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Quotidiano Di Puglia