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Un medico e una infermiera sono stati arrestati e messi ai domiciliari dagli agenti della polizia di Stato perché accusati in concorso e a vario titolo di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Gli incontri avvenivano nello studio del medico e qui avveniva l’accordo: prestazione rapida in cambio di 100-150 euro che finivano direttamente nelle tasche dei due sanitari.
Approfittando della soggezione psicologica e delle difficoltà emotive, i due proponevano una sorta di lista parallela, ovviamente più veloce.
I dettagli
Un dirigente medico e una infermiera in servizio nell'unità operativa di Radiologia del Presidio territoriale di assistenza di Trani (ex ospedale 'San Nicola Pellegrino') avrebbero ideato e messo in atto un sistema parallelo rispetto al meccanismo di prenotazione e di attesa relativo alle prestazioni erogate dalla struttura ospedaliera. Un metodo, secondo gli inquirenti consolidato, che gli avrebbe permesso di ottenere dai pazienti compensi illegali e ingenti.
Avrebbero quindi gestito in un modo privatistico il servizio di pubblica utilità della Asl Bat (Barletta-Andria-Trani) in spregio ai ruoli ed alle rispettive figure di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio. Entrambi sono stati arrestati e sottoposti ai domiciliari in esecuzione di una misura cautelare chiesta dalla Procura della Repubblica ed emessa dal gip del Tribunale di Trani. Le indagini sono state svolte, anche grazie a riprese video, dagli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato della città adriatica. Le accuse sono di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato. L'indagine è relativa al periodo compreso fra febbraio e marzo 2023, a seguito di un'iniziale attività investigativa.
Agli inquirenti erano state segnalate delle irregolarità all'interno della struttura ospedaliera. L'inchiesta si è basata soprattutto sulle intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre che su numerosi servizi di osservazione e indagini tradizionali. Ciò ha permesso in un mese e mezzo di indagine di individuare le persone coinvolte, di accertare il loro modo di agire ed il contesto in cui è maturata la vicenda. È stato così possibile delineare un grave quadro indiziario a carico degli indagati che è finito nella copiosa informativa consegnata all'ufficio del pubblico ministero di Trani che ha coordinato le indagini e che è alla base della richiesta di misura cautelare formulata al gip.
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