Il Tribunale del Riesame di Bari ha annullato l'ordinanza di arresto nei confronti del senatore Antonio Azzollini, indagato nel procedimento della Procura di Trani sul crac...
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Azzollini per questa vicenda non è comunque mai stato arrestato perché nel luglio 2015 il Senato respinse la richiesta di autorizzazione avanzata dalla magistratura tranese. «Azzollini non avrebbe dovuto essere arrestato» commenta il legale, esprimendo “soddisfazione” e ricordando «le polemiche e il clamore che suscitò la decisione del Senato di respingere l'arresto. A distanza di un anno - continua l'avvocato Petruzzella - è arrivata anche la giustizia».
E' parziale e riguarda solo due reati su cinque la revoca, per carenza delle esigenze cautelari, del provvedimento (mai eseguito) di arresti domiciliari a carico del senatore Antonio Azzollini. La vicenda riguarda l'inchiesta della Procura di Trani sul crac della Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie. I giudici del Tribunale del Riesame di Bari hanno annullato la misura cautelare con riferimento alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati di associazione per delinquere e per un episodio bancarotta, ma hanno invece confermato i gravi indizi di colpevolezza in relazione ad altre tre contestazioni: un episodio di induzione indebita a dare o promettere utilità e per due accuse di bancarotta. Il primo capo d'imputazione confermato dai giudici riguarda il fatto che Azzollini - secondo l'accusa - ha imposto all'interno dell'ente due persone di sua fiducia “deputate ad agire in suo nome e per suo conto quali amministratori di fatto”, assumendo tra l'altro nei confronti delle suore “un atteggiamento di prevaricazione” e apostrofandole con frasi come “da oggi in poi comando io, se no vi p... in bocca”.
I due episodi di bancarotta confermati dal Riesame riguardano la presunta dissipazione delle risorse dell'ente tramite l'assunzione di un proprio consulente, con danno di circa 400mila euro in tre anni, e della figlia del suo braccio destro. Dopo aver confermato i gravi indizi di colpevolezza in relazione a questi tre reati, i giudici hanno revocato la misura per carenza delle esigenze cautelari. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia