Richieste di pizzo «per aiutare i detenuti». Lui non paga e gli bruciano l'auto: tre arresti a Trani

Richieste di pizzo «per aiutare i detenuti». Lui non paga e gli bruciano l'auto: tre arresti a Trani
Avrebbero preteso il pizzo dal titolare di un locale nel centro di Trani, motivando le richieste di denaro per sostenere i sodali detenuti e, al rifiuto della vittima,...

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Avrebbero preteso il pizzo dal titolare di un locale nel centro di Trani, motivando le richieste di denaro per sostenere i sodali detenuti e, al rifiuto della vittima, avrebbero incendiato la sua auto. I carabinieri della provincia Bat hanno arrestato tre persone per i reati di estorsione, tentata estorsione, incendio e intestazione fittizia di beni.

Nei confronti di 12 indagati, inoltre, è stato eseguito il sequestro preventivo di attività imprenditoriali e auto.

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Le indagini dal 2020

L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Trani, è cominciata nel dicembre 2020 dopo l'incendio dell'auto del titolare di un esercizio pubblico ubicato in una centralissima piazza tranese. Secondo gli inquirenti l'attentato incendiario «era scaturito - è spiegato in una nota - a seguito del diniego della vittima di aderire ad una richiesta estorsiva finalizzata a ottenere utilità per l'assistenza in favore dei detenuti». Le richieste degli indagati, inoltre, non si sarebbero limitate alle sole somme di denaro ma avrebbero avuto come obiettivo quello di far abbandonare il locale pubblico gestito dalla vittima, «al fine - spiegano gli investigatori - di poter espandere la contigua attività commerciale riconducibile a uno degli arrestati». Nell'ambito delle indagini patrimoniali è stata accertata l'intestazione fittizia di altre attività commerciali e imprenditoriali riconducibili agli indagati ma formalmente intestate a prestanomi o loro familiari. L'operazione costituisce l'ulteriore sviluppo dell'inchiesta «Medusa» che un anno fa portò all'arresto di 14 persone ritenute responsabili di associazione mafiosa e di 17 estorsioni. 

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Quotidiano Di Puglia