Usura e assenteismo, blitz dei carabinieri a Sanità Service

Usura e assenteismo, blitz dei carabinieri a Sanità Service
Due dipendenti di Sanitaservice, società in house providing della Asl Bari ed attiva anche presso il Policlinico universitario, sono stati arresati dai carabinieri in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Due dipendenti di Sanitaservice, società in house providing della Asl Bari ed attiva anche presso il Policlinico universitario, sono stati arresati dai carabinieri in un'operazione antiusura e antiassenteismo nella quale sono stati complessivamente arrestati sette indagati e notificati 16 provvedimenti interdittivi dal servizio. In particolare - secondo l'accusa - i due dipendenti di Sanitaservice, in numerose circostanze, non si sono presentati al lavoro e, durante l'orario di servizio, hanno incontrato le proprie vittime dalle quali hanno riscosso le mensilità dei prestiti erogati o stipulato nuovi accordi usurari. Tuttavia i due riuscivano ugualmente a far risultare la loro presenza in servizio, grazie alla complicità di loro colleghi che timbravano il loro badge. Per altri impiegati assenteisti di Sanitaservice i carabinieri hanno accertato come gli stessi, in orario lavorativo, erano in località di villeggiatura, a pesca, o svolgevano attività di natura personale.


Complessivamente il gip del Tribunale di Bari Roberto Oliveri del Castillo ha emesso 23 misure cautelari: sette restrittive (quattro in carcere, tre ai domiciliari) e 16 di interdizione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio. L'indagine, avviata dai Carabinieri della compagnia Bari Centro nel dicembre 2014 e conclusasi nel settembre 2016, ha svelato - secondo l'accusa - l'esistenza di una rete criminale dedita all'usura in danno di numerosi baresi, tra i quali figurano artigiani e commercianti. I provvedimenti cautelari, chiesti del pm Isabella Ginefra, sono stati eseguiti a Bari, Modugno e Santeramo in Colle per i reati, contestati a vario titolo, di usura, estorsione, falsità ideologica e truffa aggravata. Gli accertamenti sono partiti dalla denuncia di un artigiano stanco di essere minacciato dagli usurai. In due anni di indagini i carabinieri hanno documentato, attraverso intercettazioni telefoniche, il ricorso, da parte degli usurai e delle vittime, a un linguaggio convenzionale riferito ai prestiti elargiti o da elargire. Nel caso di debiti insoluti, contro le vittime gli usurai ricorrevano a minacce esplicite di gravi ripercussioni. Nel corso delle indagini sono state sequestrate ingenti somme di denaro e la contabilità degli usurai. Sui fogli manoscritti sequestrati erano riportati nomi, cifre e mesi che indicavano i nomi delle vittime, l'importo della rata ed i mesi in cui era stata pagata la somma di denaro o il lasso di tempo che mancava all'estinzione del prestito. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia