Università, tornano le tende in piazza anche a Bari per protestare contro il caro-affitti

Università, tornano le tende in piazza anche a Bari per protestare contro il caro-affitti
Da Roma (davanti la sede dell'ente regionale per il diritto allo studio) a Milano (davanti al Politecnico), passando anche per Bari. Tornano le tende degli studenti in piazza...

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Da Roma (davanti la sede dell'ente regionale per il diritto allo studio) a Milano (davanti al Politecnico), passando anche per Bari. Tornano le tende degli studenti in piazza per protestare contro il caro-affitti. La protesta era scoppiata nello scorso maggio, quando i ragazzi avevano piantato, in tutta Italia, alcune tende come simbolo di ribellione agli affitti sempre più alti. Come a voler dire che con questi prezzi l'unica soluzione economicamente accessibile è quella di vivere in tenda.

La protesta a Bari

A Bari la protesta è stata organizzata dal collettivo Cambiare Rotta, che ha piantato alcune tende di fronte alla sede regionale di Adisu. «Con l'inizio dell'anno accademico e delle attività, per gli studenti e non solo, torna all'ordine del giorno il problema strutturale della casa o dell'alloggio universitario. Abbiamo visto come, negli ultimi mesi, si sia alzata l'attenzione mediatica sul tema caroaffitti, soprattutto a seguito delle mobilitazioni in tutto il paese che hanno visto centinaia di studenti mettere le loro tende davanti alle università in segno di protesta», si legge nella nota. «Ancora, però, non sono state date risposte di nessun tipo da parte del Governo, anzi, oltre il danno anche la beffa: non soltanto non si sta sviluppando un intervento strutturale a partire dalle legislazioni – evidentamente fallimentari – in materia di studentati pubblici e mercato degli affitti, ma anche i fondi Pnrr si stanno rivelando per la loro vera natura. Questi finanziamenti, infatti, se tanto vengono sbandierati come la soluzione, sono in realtà estremamente vincolati e il risultato è che non ci sono posti letto in più e che diversi milioni sono invece stati impiegati da privati per la realizzazione di studentati di lusso».

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Quotidiano Di Puglia