Tumore al pancreas, nello studio dell'università di Bari la possibilità di allungare la sopravvivenza dei malati

Foto Airc
L'Università di Bari ha pubblicato uno studio sulle caratteristiche biologiche di malignità e di chemioresistenza di una delle patologie oncologiche...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

L'Università di Bari ha pubblicato uno studio sulle caratteristiche biologiche di malignità e di chemioresistenza di una delle patologie oncologiche più aggressive e ancora incurabili: il tumore al pancreas. Lo comunica l'Ateneo.

I risultati di una ricerca

Lo studio riporta i risultati di una ricerca scientifica condotta in collaborazione con le Università di Verona e Torino in cui «è stato dimostrato - spiega l'Università - come in colture cellulari tridimensionali di adenocarcinoma pancreatico duttale (Pdac) alcuni profarmaci della Gemcitabina hanno la capacità di superare l'elevata chemioresistenza di questo tumore così refrattario alla terapia. Questi risultati aprono nuove possibilità di sviluppo di future combinazioni terapeutiche basate sui profarmaci della Gemcitabina che potrebbero migliorare la prognosi dei pazienti con Pdac».

Bassissima la sopravvivenza

L'adenocarcinoma pancreatico duttale è un tumore con il 6% di sopravvivenza a 5 anni. Quindi, «chiarire i meccanismi alla base della chemioresistenza del Pdac - dicono dall'Università di Bari - è un prerequisito importante per la progettazione di nuovi approcci terapeutici che aumentino la sopravvivenza dei pazienti». Lo studio è stato pubblicato dal gruppo di ricerca della professoressa Cardone del dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia