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Pochi click per trasferire i dati sullo stato di salute dei pazienti dalla cartella clinica alle banche dati dei principali laboratori di ricerca. È questa la sfida di Argo (Automatic Record Generator for Onco-hematology), un generatore automatico di record elettronici in onco-ematologia, sviluppato e già in uso nel laboratorio di ematologia dell'Istituto tumori «Giovanni Paolo II» di Bari.
L'app tecnologica
Nato da un'idea dell'ingegnere Gian Maria Zaccaria e del dottor Sabino Ciavarella del laboratorio di Ematologia dell'istituto oncologico barese, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Bari, nell'ambito di una sperimentazione clinica no-profit, Argo nasce dalla necessità di facilitare il processo di registrazione, accesso e utilizzo dei dati relativi allo stato di salute dei pazienti.
Questi dati, raccolti spesso in modo frammentato e disomogeneo sui registri medici, sono indispensabili non solo per il singolo paziente e per il suo percorso di cura ma anche per la ricerca: i dati biologici e clinici, raccolti su vasta scala, sono necessari per conoscere meglio la malattia, fare diagnosi e definire la prognosi delle malattie. Per poter usare i real world data, però, è necessario registrarli, renderli facilmente accessibili, validarli, standardizzarli. Di qui, la proposta dei ricercatori dell'Istituto Tumori: Argo converte automaticamente i dati clinici e biologici non strutturati in schede elettroniche di raccolta di dati. «Dal laboratorio al letto del paziente e dal letto del paziente al laboratorio», commenta il direttore generale Alessandro Delle Donne.
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