Dal casello della A14 al porto senza passare dalle zone abitate della città. Ecco come sarà la camionale: il progetto

Il progetto della camionale
Tra i progetti che sono stati messi sul tavolo durante l'incontro tra il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il ministro Giovannini, c'è quello per la famosissima...

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Tra i progetti che sono stati messi sul tavolo durante l'incontro tra il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il ministro Giovannini, c'è quello per la famosissima camionale. Un progetto che affonda le sue radici nel piano regolatore generale della città di Bari elaborato dall'architetto Ludovico Quaroni. Un piano su cui si iniziò a lavorare nel 1965 e che ebbe bisogno di ben 12 anni per essere approvato. Quaroni, nella sua visione della città di Bari, aveva previsto due strade importanti, un asse di scorrimento per le auto (l'asse nord sud portato a termine grazie alla costruzione del ponte Adriatico) e la camionale per i mezzi pesanti. L'idea della camionale nasceva dalla necessità di far sì che i mezzi pesanti potessero arrivare al porto, arrivando dalla zona industriale, senza passare dalle zone abitate e dalle vie ad alta densità abitativa.

Il progetto della camionale


La camionale, il cui nome dovrebbe essere Porta del Levante, andrà a collegare l'autostrada A14 con il porto di Bari, e sarà «un'opera di miglioramento sia trasportistico che urbanistico, in grado di smaltire i flussi di traffico pesante destinati al porto tramite un accesso diretto all'area portuale». Obiettivo è quello di aggirare il traffico cittadino «eliminando l'attuale sovrapposizione del traffico urbano con quello diretto al porto». Questa strada dovrebbe andare a svilupparsi per circa 10,5 km.

In una relazione del Comune di Bari e della Città Metropolitana di Bari si legge: «Il progetto prevede la realizzazione di un primo tratto stradale che si estende dal porto fino all' opera in progetto di scavalcamento della Ss16; la riqualificazione della viabilità esistente di un secondo tratto che attraversa l'intera zona del Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale di Bari; la realizzazione ex novo di un ultimo tratto di viabilità che raggiunge l'autostrada A14 e la creazione di un nuovo svincolo autostradale (Bari Porto/Aeroporto/Interporto/Asi)».

Dall'attuale accesso al porto verranno realizzate due rotatorie, una che consentirà il collegamento con il varco della Vittoria e con il varco di via Caracciolo, l'altra che permetterà la connessione con il sottopasso del lungomare di corso Vittorio Veneto. Superato questo tratto, la camionale andrà a lambire un'area di nuova lottizzazione, in corrispondenza della quale è previsto un tratto in galleria, al fine di ridurre gli impatti della nuova infrastruttura sull'area da urbanizzare. Dopo questo tratto, la strada andrà ad intersecare via Napoli, che verrà oltrepassata con la realizzazione di un sottopasso. Da qui il percorso proseguirà verso l'area destinata alla realizzazione di una rotatoria che consentirà quindi l'accesso alla zona triangolare compresa tra il fascio binari e l'area del cimitero monumentale. Si arriverà quindi in zona Asi, grazie ad un altro sottopasso, per andare poi a collegarsi con la rotatoria prevista in corrispondenza dell'intersezione con viale Europa. La strada arriverà quindi nelle aree della ex Centrale Enel e della ex Stanic, proseguendo poi con un viadotto sul canale Lamasinata, collegato alla rotatoria dalla quale si dirama la bretella di collegamento alla carreggiata sud della Ss16. Si andrà poi a scavalcare la tangenziale attraverso un viadotto che terminerà con una rampa di connessione a viale De Blasio, nella zona industriale di Bari. La viabilità del consorzio Asi non sarà modificata, ma solamente interessata da interventi di riqualificazione, adeguamento e riorganizzazione. Nell' ultimo tratto è prevista la realizzazione di una intersezione con l'autostrada A14, arrivando così a concludere il percorso. Il progetto, il cui costo complessivo è stato stimato in 210 milioni di euro, che verranno finanziati con fondi Mit/Cipe, Patto per Bari e Patto per Puglia, ha ottenuto 40 milioni di euro grazie al Pnrr.
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Quotidiano Di Puglia