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Il primo report sulla situazione del mutualismo in Italia ha visto tra i protagonisti alcune realtà baresi. Si tratta di Avanzi Popolo 2.0, la parrocchia di San Sabino e il Movimento Non Violento Puglia.
Il report è stato presentatoieri mattina presso il, dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari alla presenza di Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della Rete dei Numeri Pari e coordinatore scientifico del progetto di ricerca, l’ex ministro Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e diversità, don Angelo Cassano, parroco di San Sabino e referente Libera Puglia, Giuseppe Moro , direttore del dipartimento di Scienze Politiche Uniba e Gianfranco Viesti, professore di Economia Applicata, Marco Ranieri, fondatore di Avanzi Popolo 2.0.
Il mutualismo
L’indagine, dal titolo “La pienezza del vuoto” ha voluto dare un quadro di quelle che sono le nuove forme di mutualismo, che fanno parte della Rete Numeri Pari. A Bari, oltre alle tre citate che hanno fatto parte del progetto, aderiscono a tale rete Zona Franka, Link Bari, il Gruppo di Acquisto Bio Solidale Felce e Mirtillo, Libera Bari, l’ Associazione Nazionale Interforze Protezione Civile e la Cooperativa Caps Onlus.
Le realtà che hanno fatto parte dell’analisi sono state scelte in primis per la «rappresentatività del settore tipologico in cui erano state caratterizzate».
Lo studio parte dal 2014
Dal 2014 a oggi hanno realizzato oltre 1400 azioni di recupero, con oltre 74mila chili di eccedenze alimentari recuperate e donate a circa 80 organizzazioni. La parrocchia di San Sabino, invece, si occupa da sempre di sostenere i poveri, con azioni destinate a diverse tipologie di persone bisognose, dalle docce e la lavanderia solidale alla mensa, dal supporto nello studio ai bambini e ragazzi, al supporto alle famiglie in difficoltà anche attraverso la donazione della spesa, e tanto altro. Infine, il Movimento Non Violento Puglia «lavora per l’esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale e per il superamento dell’apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza», oltre a perseguire «lo scopo della creazione di una comunità mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti». In totale sono state 112 le realtà selezionate sulle 336 iscritte a RNP ad ottobre 2019 (ora sono oltre 500) e 91 quelle che hanno effettivamente preso parte al report con 5 casi pilota. Di queste, il 16,5% sono del Sud Italia (15).
La ricerca ha restituito un quadro plurale e articolato di significati e prassi di modi organizzativi raccolti nel termine “mutualismo”. Queste realtà che rientrano in tale termine si sono dimostrate come le più resilienti in un contesto di crisi sindemica come quella attuale, oltre a spiccare come quelle più combattive (ed efficaci in un’ottica di scala) nel contrastare veri e propri moltiplicatori di disuguaglianze e subalternità come il welfare mafioso. Emblematico che la maggior parte delle realtà lamentino la latenza, o l’assenza di ascolto da parte di chi decide, legifera e amministra, a cui si lega la sempre maggiore mancanza di fiducia nelle istituzioni delle persone che a loro si rivolgono. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia