Il presidente del Consiglio De Donato sta male e finisce in ospedale. Poi l'annuncio: «Mi ritiro dalla corsa a sindaco»

Il presidente del Consiglio De Donato sta male e finisce in ospedale. Poi l'annuncio: «Mi ritiro dalla corsa a sindaco»
Franco De Donato, presidente dimissionario del Consiglio comunale di Polignano a Mare e presentato quale candidato sindaco della coalizione di centrosinistra ha ritirato la sua...

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Franco De Donato, presidente dimissionario del Consiglio comunale di Polignano a Mare e presentato quale candidato sindaco della coalizione di centrosinistra ha ritirato la sua candidatura a primo cittadino. Una decisione maturata dopo esser stato ricoverato nei giorni scorsi a causa di un malore. 

Il passo indietro di De Donato dopo il malore

A comunicare via social il ritiro dalla corsa a sindaco lo stesso De Donato sui social. «La vita è fatta di scelte ed ogni scelta, nel bene o nel male, produce cambiamenti, risvolti nuovi – si legge sulla sua pagina Facebook –. Sono stati giorni molto difficili per me e per la mia famiglia. Per un attimo ho pensato di poter perdere tutto e lo ammetto, ho avuto paura. E la paura è un sentimento che, vissuto da grandi, lascia interdetti e sgomenti. Il mio corpo mi ha detto di fermarmi. Me lo ha imposto perché cuore e mente correvano veloci, cercavano risposte e conferme. Per amore della mia famiglia, di mio figlio, dei miei valori, della mia vita, non posso non ascoltarlo. Non sarò più candidato Sindaco e, sia chiaro, la mia è una scelta intima e personale che poco ha a che vedere con la politica e con le vicende degli ultimi giorni. La mia famiglia ha già dato la vita a questo paese. Mio padre gli ha donato tutto se stesso, probabilmente dovrà bastare così. Dovrà bastare la storia dei De Donato. Non è facile per me tirare i remi in barca, – continua De Donato – ma è un atto che devo alla mia famiglia, a mio figlio ed alle persone che mi vogliono bene».

Il terremoto giudiziario e l'arresto del sindaco Vitto

Presunti appalti truccati al Comune: c’è questa ipotesi dietro l’inchiesta "Amici miei" della guardia di finanza - coordinata dal pm Michele Ruggiero - che lo scorso 21 aprile ha portato all’esecuzione di una misura cautelare agli arresti domiciliari del  sindaco  Domenico Vitto, del vicesindaco con delega ai lavori pubblici Salvatore Colella, dei dirigenti e funzionari comunali Nicola Cicala, Pasquale Teofilo e Raffaele Lassandro. Misure interdittive notificate anche a cinque imprenditori. Indagati anche dirigenti e funzionari comunali. 

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Quotidiano Di Puglia