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Ha solo due anni di vita ma è già stata premiata nel 2023 da Forbes tra le 100 Responsibility per la sostenibilità (unica pugliese) e il 14 marzo scorso alla Camera dei deputati ha ricevuto il premio America Innovazione un riconoscimento per le migliori start up innovative italiane. Stiamo parlando di Green Tech Industry, un’azienda giovanissima con sede a Capurso a qualche chilometro da Bari.
Start up nata a marzo del 2022 nell’ambito del distretto dell’edilizia sostenibile. Il presidente è Antonio Paccione, classe 1991, laurea in Economia e organizzazione aziendale conseguita alla Lum. Dopo aver effettuato un master focalizza la sua attenzione sul settore delle costruzioni. Con Salvatore Matarrese, Antonio Stolfa, costruttori di grande esperienza e Luca Russo avvia una ricerca su alcuni materiali di scarto per produrre pannelli coibenti per cappotti. Quindi il gruppo si rivolge al Cetma di Brindisi per sperimentare alcune soluzioni e si arriva ad individuare la paglia di riso come il materiale più indicato per realizzare quel che avevano in mente. Nasce il pannello termo-isolante in paglia di riso e fibre termofusibili, idoneo per applicazioni a cappotto termico esterno e per intercapedini per le nuove costruzioni o in fase di ristrutturazione.
I dettagli
In Italia il patrimonio immobiliare nella stragrande maggioranza è inefficiente ed energivoro.
La fine del super bonus edilizio qualche problema al settore lo sta creando, ora occorre trovare gli strumenti per spingere il privato alla riqualificazione degli edifici. «Senza incentivi non è facile. È anche vero, però, che gli incentivi gestiti come è avvenuto negli scorsi anni hanno dato modesti risultati rispetto al costo che ha dovuto sostenere lo Stato – sottolinea Paccione - credo possa essere importante il ruolo dei Comuni nell’avviare programmi di rigenerazione e riqualificazione urbana nelle città, consentendo ed agevolando l’investimento di imprese private con bonus di volumetria o riduzione di oneri correlati al rilascio del permesso di costruire. In tutto questo ci vorrebbe una drastica riduzione degli adempimenti burocratici». Ma vediamo da vicino le peculiarità di questo prodotto innovativo. «La paglia di riso – spiega Paccione - è uno scarto della filiera agricola ampiamente reperibile sul territorio nazionale soprattutto nel Nord Est e anche al Sud in minore quantità. Abbiamo diversi accordi di fornitura e possiamo godere dei vantaggi che portiamo sulla filiera della raccolta del riso perché nei fatti uno scarto da portare in discarica diventa materia prima per il nostro prodotto con reciproci vantaggi. L’approvvigionamento avviene in determinati periodi dell’anno ed è in quantità tale da garantire più anni di produzione, trattandosi di un materiale facilmente stoccabile, molto leggero e senza particolari problemi di conservazione nei magazzini».
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