Bari, gli studenti scendono in strada: manifestazione contro la violenza sulle donne. Video

Bari, gli studenti scendono in strada: manifestazione contro la violenza sulle donne. Video
La storia, terribile, di Giulia Cecchettin è solo l'ultimo di una lunghissima serie di casi. Una scia di sangue che, in Italia, vede protagoniste sempre più...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La storia, terribile, di Giulia Cecchettin è solo l'ultimo di una lunghissima serie di casi. Una scia di sangue che, in Italia, vede protagoniste sempre più donne vittime di violenza e, nei casi più estremi, di femminicidio. Di fronte a questa escalation i cittadini più giovani hanno deciso di rompere il silenzio e di fare rumore. Per dire no a un sistema culturale che ancora oggi inchioda moltissime famiglie alla logica del patriarcato.

La manifestazione

Con questo obiettivo oggi pomeriggio - 24 novembre - decine di studenti universitari si sono dati appuntamento in piazza Cesare Battisti, a due passi dall'università Aldo Moro. Muniti di strumenti per fare rumore si sono ritrovati in una manifestazione organizzata da Zona Franka, Link Bari e Unione degli Studenti Bari, in vista della Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, che si celebra domani - 25 novembre - in tutto il mondo. L'evento, rumoroso proprio come nelle intenzioni, è partito alle 18.30 con l'obiettivo di rompere il muro del silenzio “contro il sistema patriarcale che opprime le nostre vite, che non ci permette di auto determinarci e di scegliere liberamente sui nostri corpi”, spiegano gli organizzatori.

 

Gli studenti sono così scesi in piazza “con tutta la nostra rabbia non solo per ricordare Giulia Cecchettin, ma per ribadire che i femminicidi che si susseguono rapidamente nel nostro Paese non sono fenomeni isolati che avvengono per mano di mostri, ma il frutto di una educazione e una cultura patriarcale e violenta, che continua a riprodursi”.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia