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La storia, terribile, di Giulia Cecchettin è solo l'ultimo di una lunghissima serie di casi. Una scia di sangue che, in Italia, vede protagoniste sempre più donne vittime di violenza e, nei casi più estremi, di femminicidio. Di fronte a questa escalation i cittadini più giovani hanno deciso di rompere il silenzio e di fare rumore. Per dire no a un sistema culturale che ancora oggi inchioda moltissime famiglie alla logica del patriarcato.
La manifestazione
Con questo obiettivo oggi pomeriggio - 24 novembre - decine di studenti universitari si sono dati appuntamento in piazza Cesare Battisti, a due passi dall'università Aldo Moro.
Gli studenti sono così scesi in piazza “con tutta la nostra rabbia non solo per ricordare Giulia Cecchettin, ma per ribadire che i femminicidi che si susseguono rapidamente nel nostro Paese non sono fenomeni isolati che avvengono per mano di mostri, ma il frutto di una educazione e una cultura patriarcale e violenta, che continua a riprodursi”.
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