Giovinazzo, colpi di pistola in centro e bossoli ritrovati in strada. Si cerca l'arma utilizzata

Indagine dei carabinieri a Giovinazzo
Per alcuni interminabili istanti hanno temuto di trovarsi nel bel mezzo di una sparatoria in piena regola per le strade di Giovinazzo. Fortunatamente, invece, quei colpi di arma...

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Per alcuni interminabili istanti hanno temuto di trovarsi nel bel mezzo di una sparatoria in piena regola per le strade di Giovinazzo. Fortunatamente, invece, quei colpi di arma da fuoco, uditi in tutto il centro città, si sono poi rivelati innocui perché espulsi da una pistola scacciacani. Sparati, presumibilmente da un'arma caricata a salve (questo tipo di pistole  sono di libera vendita ai maggiorenni e non c'è bisogno del porto d'armi e non va rimosso il tappo rosso, nda).

Gli spari in centro

Una vicenda alquanto insolita quella vissuta nella serata di giovedì scorso in via Elefante, a pochi passi dalla centralissima piazza Vittorio Emanuele II: intorno alle ore 21 un testimone ha udito dei rumori riconducibili inequivocabilmente a degli spari. Nel contempo ha scorto alcuni ragazzi, probabilmente minorenni, correre via. E uno di questi, ha specificato l'uomo che ha temuto di ritrovarsi nel bel mezzo di un conflitto a fuoco, aveva un'arma in pugno.

Un episodio riferito ai carabinieri che, nelle ore successive, si sono recati sul posto per capire cosa fosse realmente accaduto. In realtà, una volta rinvenuti i bossoli (quattro quelli ritrovati in strada) ed effettuati gli accertamenti di rito con l'intervento dei militari della locale Stazione, si è appurato che si trattava di alcuni colpi esplosi da una pistola a salve.


Potrebbe essersi trattato di una goliardata, di un gesto imprudente, ma questo non ha di certo fatto desistere gli uomini coordinati dal maresciallo capo Ruggiero Filannino che, anche con il supporto della videosorveglianza, hanno esteso l'inchiesta a cerchi concentrici, fino a ritrovare, nella giornata di venerdì, altri due bossoli che sono sembrati compatibili con i primi quattro esplosi da una scacciacani.

Una pistola a salve che, secondo gli investigatori, prima o dopo l'inquietante gesto avvenuto in via Elefante, i giovani, non ancora identificati, avrebbero utilizzato anche nei pressi di Villa Palombella e in via Isonzo, entrambi distanti a piedi circa sei minuti: è lì infatti che sono stati ritrovati e recuperati altri due bossoli identici a quelli già raccolti dai militari. Si è trattato, anche in questo caso, di proiettili a salve che, escluso il forte rumore - che spaventa in particolare i poveri animali -, non causano altri problemi.


Intanto, i carabinieri continuano ad essere impegnati su due fronti per cercare di capire cosa sia realmente accaduto. Da una parte, la raccolta delle testimonianze di coloro i quali, nella serata di giovedì, possano aver visto dei giovani corrispondenti alla descrizione fatta dal testimone oculare. Dall'altra, la ricerca di tutte le telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti in zona, con conseguente - e lungo - lavoro di visione delle registrazioni per risalire all'autore del gesto (esplodere colpi in pubblico resta un atto scriteriato) che ha creato comunque un grande subbuglio. Per gli investigatori tutte le ipotesi, più o meno probabili, restano aperte, ma si propende per una bravata: dopo un giorno e mezzo di indagini, infatti, gli investigatori sono quasi certi che potrebbero essere stati alcuni ragazzi, molto probabilmente non ancora maggiorenni, ad aver fatto esplodere quei colpi di scacciacani. Una pistola a salve utilizzata in almeno tre punti della città.
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Quotidiano Di Puglia