Accusato di frode in Usa rischia 400 anni in carcere a Monaco, giornalista chiede di essere processato in Italia

Accusato di frode in Usa rischia 400 anni in carcere a Monaco, giornalista chiede di essere processato in Italia
Ormai è un caso internazionale quello del 54enne giornalista italo americano, originario di Triggiano, Mykalai Kontilai accusato, da dieci anni, dalle corti distrettuali...

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Ormai è un caso internazionale quello del 54enne giornalista italo americano, originario di Triggiano, Mykalai Kontilai accusato, da dieci anni, dalle corti distrettuali statunitensi del Nevada e del Colorado di circa una ventina di reati fiscali punibili fino a 400 anni di carcere.

Cosa è successo

La storia è un po’ controversa: Mykalai Kontilai che fino a qualche anno fa, prima di farsi cambiare nome e cognome, si chiamava Michele Vincent Francesco è un pezzo da novanta nell’entourage dell’ex presidente Donald Trump fino al punto di essere amico personale di Melania e, per un periodo, anche socio del genero del tycoon, Jared Kushner.  Quattro anni fa l’italo americano aveva chiesto a Mosca asilo politico ma dal Cremlino nessuna risposta è mai arrivata. Per l’Fbi, che ha avviato l’indagine dopo alcune denunce di alcuni investitori, e per la Sec, la commissione della Borsa statunitense (l’equivalente della nostra agenzia delle entrate) l’uomo avrebbe utilizzato circa prelevato 6 milioni di dollari sottratti dalle casse della società utilizzandoli per darsi alla bella vita. A aprile scorso l’interpol, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale, arresta, a Irschenberg, Kontilai portandolo al carcere di Monaco di Baviera.

Chiede di essere estradato e processato in Italia

L’imputato, attraverso i suoi legali chiede, in base alla norma del diritto europeo, sancita attraverso una sentenza della Corte Ue (Petruhhin) di essere estradato e processato in Italia, Paese del quale è cittadino, e per la precisione a Bari. A quel punto la corte federale statunitense appone sul fascicolo il segreto di stato e, di conseguenza, le autorità tedesche non forniscono, come invece dovrebbero, ai colleghi del ministero della Giustizia italiano copia della documentazione incriminante. A difendere Kontilai sono stati chiamati gli avvocati italiani Cristiana Valentini di Pescara e Cristian Di Giusto di Bari, quest’ultimo espertissimo di procedure di estradizione. Non si esclude un ricorso diretto al Guardasigilli per chiedere che venga garantito il diritto ad un cittadino italiano.

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Quotidiano Di Puglia