Avrebbero deciso di continuare l'intervento di fecondazione assistita sulla paziente nonostante subito dopo l'anestesia la 38enne di Bitritto (Bari) Arianna Acrivoulis,...
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Stando alle indagini, coordinate dai pm Luciana Silvestris e Grazia Errede e basate sulla documentazione clinica acquisita e sulla consulenza medico-legale, i due medici avrebbero “omesso di disporre la necessaria valutazione cardiologica prima dell'esecuzione dell'intervento” pur sapendo di trovarsi di fronte ad una donna affetta da obesità e diabete e con lieve insufficienza mitralica. Avrebbero poi omesso di sospendere la procedura nonostante i sintomi sopravvenuti, e anzi avrebbero continuato somministrando ulteriore anestesia fino al decesso della paziente “per aritmia cardiaca”.
L'autopsia, eseguita dai medici legali Francesco Introna e Francesco Bruno, ha rivelato infatti che se i due medici avessero fatto accertamenti cardiologici più approfonditi e quindi una diagnosi più precisa, si sarebbe potuto "evitare l'esito infausto". I fatti risalgono al 10 giugno 2015. All'indomani del decesso e della denuncia della famiglia, oltre all'inchiesta nell'ambito della quale la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio furono avviate due indagini amministrative da parte della Asl di Bari e del ministro della Salute che inviò anche gli ispettori nell'ospedale di Conversano. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia