Evasione fiscale, sequestrati beni per 1,6 milioni a un imprenditore

Evasione fiscale, sequestrati beni per 1,6 milioni a un imprenditore
Beni per un valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro sono stati posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza di Bari ad un imprenditore barese che opera nella...

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Beni per un valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro sono stati posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza di Bari ad un imprenditore barese che opera nella raccolta del gioco e delle scommesse. L'indagato è accusato di aver presentato dichiarazioni infedeli ai fini delle imposte dirette e dell'Iva per il 2016 e di aver omesso di presentare le stesse dichiarazioni nel 2017.

Circa 2,5 milioni mai dichiarati al Fisco

Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito di un controllo fiscale. Secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe percepito corrispettivi per circa 2,5 milioni di euro, non dichiarati al Fisco, operando quale «master» negli anni 2016-2017 per conto di una società maltese la quale - pur essendo autorizzata alla raccolta del gioco e delle scommesse sul territorio nazionale - si sarebbe avvalsa di una «rete parallela» di promotori di gioco. 

Il sequestro preventivo è a carico della ditta 'Fiore Fabio' e, in caso di beni insufficienti, ai danni delle disponibilità dell'indagato Fabio Fiore, barese di 40 anni, titolare dell'omonima azienda individuale. Fiore è accusato di aver evaso le imposte nel 2016 per 1,3 milioni e nel 2017 per circa 300mila euro. La sua azienda risulta formalmente cessata il 31 dicembre 2016, ma - secondo le indagini - avrebbe operato fino al 2018. Fiore, in sostanza, è accusato dalla Procura di Bari di aver fatto parte di una rete parallela di promotori di gioco illegale della società maltese 'Sk365 Malta Limited'. Quest'ultima, nonostante fosse formalmente autorizzata ad operare in Italia nel settore della raccolta del gioco e delle scommesse, aveva un canale parallelo illecito per raccogliere il danaro che assicurava ingenti guadagni.

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Quotidiano Di Puglia