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La spesa più alta è quella per la pubblica illuminazione: 2 milioni e 353mila euro. Poi ci sono i 112.500 euro per i semafori, i 99mila euro per la polizia locale. Anche il Comune di Bari fa i conti con il caro bollette. Prevedendo una spesa ulteriore di 3,4 milioni di euro (rispetto ai 7,2 milioni previsti nel bilancio) per poter pagare l’energia elettrica.
La determina
Ieri il funzionario della ripartizione Patrimonio ha firmato una determina dirigenziale con la quale si autorizza il finanziamento di 3 milioni e 403mila euro per il pagamento ulteriore dell’energia elettrica. «Nell’anno 2022 – si legge nella determinazione dirigenziale – il 13 gennaio del 2022 la ripartizione Patrimonio aveva impegnato le somme necessarie per il pagamento dell’energia elettrica relative all’anno 2022, per un totale complessivo di euro 7.211.576,27. Nel corso di questo anno 2022 il predetto impegno si è rivelato insufficiente a coprire il fabbisogno generale, visto l’aumento del costo dell’energia elettrica registrato nel corso dello stesso anno 2022 e pertanto questo ufficio ha richiesto un ulteriore stanziamento di denaro per far fronte al pagamento delle relative fatture».
La spesa da coprire
Il Comune ha effettuato una ricognizione in tutte le ripartizioni per definire le previsioni di spesa da coprire. Al primo posto c’è la pubblica illuminazione con una bolletta da 2 milioni e 353mila euro, 112mila e 500 per i semafori, 161mila e 787 per i cimiteri, 31mila e 500 per i mercati, 9mila e 900 per gli asili nido, 99mila per la polizia locale. Diverse le previsioni per i municipi: il più “costoso” è il primo municipio con 141mila e 750 euro, seguito dal secondo municipio con 76mila e 500 euro, 72mila euro per il terzo municipio, 33mila e 70 per il quinto municipio e “appena” 6.750 euro per il quarto municipio. Altra spesa “pesante” in bolletta è quella inerente la ripartizione elettorale con 47mila e 250 euro, 27mila euro per i servizi demografici.
Al momento quindi, considerando l’ulteriore stanziamento di 3 milioni e 400 mila euro, mancherebbero all’appello altri due milioni di euro circa che potrebbero essere nuovamente stanziati entro la fine del 2022. D’altronde il sindaco Antonio Decaro, anche nella sua veste di presidente dell’Anci, ha più volte evidenziato gli alti costi che tutte le amministrazioni comunali si stanno trovando ad affrontare. «Stiamo cominciando a ridurre il servizio legato alla pubblica illuminazione e la paura è quella di spegnerla di notte e non poter accendere il riscaldamento nel periodo invernale per le nostre scuole», aveva detto qualche giorno fa Decaro. Ed effettivamente i primi “tagli” per risparmiare sono stati effettuati: l’illuminazione attorno alla Muraglia di Bari vecchia, sul lungomare, è stata spenta. «Le difficoltà che stanno vivendo le famiglie e le aziende del nostro Paese – ha ricordato Decaro - sono le stesse che però vivono gli enti locali e i Comuni: l’aumento del costo dell’energia sta impattando in maniera negativa sui bilanci comunali e siamo costretti a fare scelte legate alla riduzione dei servizi”. Il Comune di Bari ha già cominciando “spegnendo” l’illuminazione monumentale.
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