BARI - La passione per la terra è contagiosa: più di sei italiani su dieci (63%), zappa in mano, dedicano parte del tempo libero alla cura di verdure, ortaggi,...
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«Gli italiani - ha detto Moncalvo - si dedicano al lavoro della terra in proprietà private, ma anche nei terreni pubblici o nelle aziende agricole con un comune denominatore che è la passione per il lavoro all’aria aperta, la voglia di vedere crescere qualche cosa di proprio, il gusto di mangiare od offrire a familiari e amici prodotti freschi, genuini e di stagione, ma anche in alcuni casi di risparmiare senza rinunciare alla qualità». Si tratta peraltro, precisa la Coldiretti, di un interesse che ha una diffusione trasversale tra uomini e donne, fasce di età e territori di residenza anche se dall’analisi emerge una percentuale più alta tra i giovani rispetto agli anziani e tra le donne rispetto agli uomini.
Accanto a chi esprime la propria passione in orti e giardini ci sono anche ben un milione e 200mila italiani maggiorenni che non si accontentano e coltivano almeno un ettaro di terreno a uso familiare o per avere un piccolo reddito integrativo e si possono definire veri e propri agricoltori hobbisti secondo Nomisma.
In larga maggioranza, spiega la Coldiretti, in campo famiglie che hanno ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti dei quali hanno voluto mantenere la proprietà per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori, piuttosto che venderli come accadeva spesso nel passato. Ma ci sono anche tanti che hanno acquistato terreni o piccole aziende agricole anche in aree svantaggiate per ristrutturarle e avviare piccole attività produttive, dall’olio al vino, dall’allevamento delle galline a quello dei cavalli.
Una passione che ha contagiato anche Vip dagli attori ai cantanti, dai politici ai giornalisti, dagli sportivi agli stilisti fino ai grandi imprenditori che in molti casi si esercitano in vere e proprie attività imprenditoriali con aziende agricole all’avanguardia che producono e vendono prodotti di qualità. Da Sting alla Nannini, da Zucchero ad Al Bano, da Bocelli, a Ferragamo, da Cavalli a Renzo Rosso, da Illy ai Moratti, da Jarno Trulli a Andrea Pirlo, da Andrea Barzagli ad Alberto Malesani, da Francesco Moser a Massimo D’Alema fino a Renato Brunetta e Bruno Vespa sono solo alcuni dei nomi famosi che hanno investito tempo e denaro in aziende agricole.
Il boom degli hobby farmers ha importanti effetti sul mercato e sull’occupazione. Secondo i dati diffusi da Comagarden le vendite di macchine per il giardinaggio nel 2017 hanno registrato un incremento delle vendite del 7,3% per i trattorini e addirittura del 18,5% per i rasaerba robotizzati. Per non parlare delle serre e dei vivai dove gli italiani a inizio stagione vanno a rifornirsi di piante e fiori grazie, conclude la Coldiretti, ad un settore che in Italia vale complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro e conta 100mila addetti in 27mila aziende impegnate nella coltivazione di oltre 2.000 specie vegetali. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia