Cloro "irregolare" per i potabilizzatori di Aqp: due arresti

Cloro "irregolare" per i potabilizzatori di Aqp: due arresti
BARI - Una truffa dannosa per la salute dei cittadini, perché le forniture di cloro per i potabilizzatori di Aqp sarebbero state truccate, con un prodotto destinato in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BARI - Una truffa dannosa per la salute dei cittadini, perché le forniture di cloro per i potabilizzatori di Aqp sarebbero state truccate, con un prodotto destinato in realtà ad utilizzi industriali e non adatto per il consumo umano. Ne è convinta la Procura di Bari, che ha ottenuto gli arresti domiciliari per Donato D’Agostino, 62 anni, vicepresidente di Confindustria Bari e amministratore della omonima società barese di forniture chimiche, e del chimico Francesco Loliva responsabile del laboratorio interno.

Le accuse dei pm si basano sulla perizia dell'Istituto Superiore di Sanità e riguardano 7 persone più la società Chimica D'Agostino: le ipotesi di reato, a vario titolo, sono turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e truffa aggravata e continuata in danno di Acquedotto Pugliese (che risulta parte lesa). Un alto dirigente di Aqp, l'ex capo degli appalti Nicola Cianci, oggi alla guida di Aseco (la società che gestisce i rifiuti) rischia invece l'interdizione.
L’operazione è stata chiamata “Labarraque” ed è partita dalla denuncia di un concorrente della Chimica D’Agostino che aveva partecipato alle procedure di appalto svolte dal 2012 al 2016. Il gip Abbattista ha anche disposto il sequestro di 1,1 milioni di euro ritenuti profitto del reato. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia