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Un cioccolato senza cacao, a prova di golosi. L’idea è della start up food tech di Conversano “Foreverland” creata dai trentenni Giuseppe D’Alessandro, Massimo Sabatini, Massimo Brochetta e Riccardo Bottiroli. I primi due, rispettivamente esperto in trade marketing & sales management e in ingegneria gestionale, hanno cercato e trovato, con un post su LinkediIn, Riccardo Bottiroli (PhD in food science, ricercatore in Olanda); a lui si è unito il suo amico Massimo Brochetta (PhD in chimica).
«Abbiamo da subito puntato sulla carruba come valido sostituto del cacao, per colore e consistenza, e anche perché ai tempi della guerra è stato il “cioccolato dei poveri” – racconta Giuseppe D’Alessandro -.
La storia
Accadeva a gennaio. Oggi, dopo appena dieci mesi, oltre alla base di Conversano, Foreverland ha un laboratorio di ricerca a Milano, è stata selezionata per il programma Mass Challenge in Svizzera e per quello di accelerazione «B4i» (Business for innovation) della Bocconi. La start up ha raddoppiato il suo team, composto dai quattro soci e da altre quattro persone (per lo più ricercatori), e ha conquistato il sostegno di investitori, di cui uno anche internazionale.
«In questi mesi – prosegue - abbiamo fatto testare il nostro prodotto, il “Freecao”, in varie occasioni: le persone coinvolte non si aspettavano di assaggiare un cioccolato preparato con carrube, legumi poco conosciuti e valorizzati ma di cui l’Italia è il secondo produttore mondiale. E direi che sono rimaste anche piacevolmente sorprese da 50% di zuccheri in meno rispetto al cioccolato al latte, assenza di ingredienti artificiali, oltre che dalle sue doti sostenibili, visto che per la sua produzione si ha l’80% in meno di emissioni di CO2 e il 90% di consumo di acqua rispetto al cacao».
Foreverland però non si ferma qui. «Tra un mese metteremo in vendita on line, sul nostro sito, la prima box di cioccolatini: praline ripiene alla nocciola – spiega Giuseppe D’Alessandro -. In più, stiamo cercando di creare una filiera in Puglia per la raccolta della carruba. A tal fine, stiamo collaborando con l’Università di Bari per due progetti: uno con la facoltà di Agraria sul censimento delle piante, per capire quante coltivazioni di carrube ci sono in Puglia, come vengono utilizzate o se, data la loro resistenza, possono diventare un’alternativa agli ulivi (visto l’attacco della Xylella); l’altro progetto lo stiamo portando avanti con il dipartimento di Scienze del Suolo, Pianta e Alimenti, per stabilire i vantaggi intestinali e salutistici del nostro prodotto, in collaborazione con il Policlinico di Bari».
In cantiere Foreverland ha a novembre anche il lancio del primo panettone a base di cioccolato senza cacao e della crema spalmabile. Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo.
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Quotidiano Di Puglia