Ciliegie ferrovia: chiudono i magazzini e il frutto non si vende. Allarme di Coldiretti: crollano i prezzi

Ciliegie ferrovia: chiudono i magazzini e il frutto non si vende. Allarme di Coldiretti: crollano i prezzi
«I magazzini chiudono i cancelli e non ritirano le ciliegie Ferrovia, la più pregiata e dal calibro consistente, con i prezzi che crollano a 1/1,20 euro al...

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«I magazzini chiudono i cancelli e non ritirano le ciliegie Ferrovia, la più pregiata e dal calibro consistente, con i prezzi che crollano a 1/1,20 euro al chilogrammo, al pari di un caffè al bar, mentre i costi per produrle sono quasi raddoppiati con le difficoltà a reperire la manodopera per le operazioni di raccolta». La denuncia  arriva da Coldiretti Puglia, «con gli agricoltori che - è scritto in un comunicato - hanno avuto l'amara sorpresa a Conversano di trovare i battenti chiusi dei magazzini e di non potere vendere le ciliegie raccolte».

Il rischio della concorrenza sleale

«L'andamento di mercato - spiega il presidente della Coldiretti pugliese, Savino Muraglia - è inaccettabile con i prezzi pagati agli agricoltori in caduta libera, crollati in una settimana fino a un euro al chilo quanto un caffè, mentre la forbice dei prezzi dal campo alla tavola si è allargata in misura sconsiderata. Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano costretti ad abbandonare questa produzione storica e riconosciuta a livello nazionale per colpa dei prezzi in campagna ciclicamente troppo bassi». «Gli agricoltori, oltre a sopportare il raddoppio dei costi di produzione aggravato dalla guerra in Ucraina, si trovano esposti - aggiungono i dirigenti della Coldiretti Puglia - alla concorrenza sleale delle importazioni di ciliegie da Turchia, Grecia e Francia. Tutto ciò mentre è caduta nel dimenticatoio la legge che obbliga gli esercenti ad indicare chiaramente in etichetta l'origine dei prodotti ortofrutticoli».

Nel comunicato della Coldiretti è inoltre sottolineato che «la produzione regionale di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione totale regionale, ed è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale. È necessario ricostruire una vera e propria filiera che sia in grado di valorizzare il prodotto anche attraverso una caratterizzazione territoriale della produzione - conclude la Coldiretti Puglia - con la creazione di un Marchio che valorizzi le caratteristiche organolettiche della ciliegia e le capacità di produzione da parte degli operatori del settore, un marchio come la IGP che possa essere riconosciuta dal consumatore, per rendere competitiva una coltura tradizionale e tipica della Puglia».

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Quotidiano Di Puglia