C'è anche una dirigente dell'Amiu, oltre al presidente Gianfranco Grandaliano, iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Bari con l'accusa di falso...
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La vicenda contestata è emersa nell'ambito dell'inchiesta dell'Antimafia sulle estorsioni ai commercianti del quartiere barese che ha portato alcuni giorni fa all'arresto di cinque persone, fra cui il pluripregiudicato Franco Diomede. Oltre ai singoli episodi di presunte estorsioni, gli inquirenti hanno avviato infatti approfondimenti sulla circostanza che Diomede era stato assunto dalla municipalizzata barese e poi da una cooperativa appaltatrice del servizio di gestione dei bagni pubblici, in violazione del regolamento che le impedirebbe di avere nel proprio organico pregiudicati. Il presidente Grandaliano aveva chiarito che le assunzioni erano state imposte dal Comune sulla base di una clausola sociale. Dalle verifiche, però, sarebbe emerso che Diomede non avrebbe avuto comunque il requisito previsto dell'anzianità di servizio per essere assunto. Questione alla quale Grandaliano avrebbe derogato in virtù di un presunto accordo sindacale di cui tuttavia al momento non v'è traccia. Ed è proprio su questo aspetto che si basa l'accusa di falso sulla quale il presidente dell'Amiu sarà chiamato a fare chiarezza domani. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia