Un gol per l'inclusione sociale, a Bitonto un calcio alla disabilità

Un gol per l'inclusione sociale, a Bitonto un calcio alla disabilità
«Ho segnato un gol per l’inclusione sociale. I disabili vanno trattati come persone normali e io, la mia associazione, ci sentiamo integrati in questo ottimo evento...

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«Ho segnato un gol per l’inclusione sociale. I disabili vanno trattati come persone normali e io, la mia associazione, ci sentiamo integrati in questo ottimo evento sportivo». Sono le parole di Giuseppe, uno dei circa duecento ragazzi affetti da disabilità e problematiche mentali, che questa mattina hanno partecipato alla XIV edizione di “Rimettiamoci in gioco sportivamente”, campionato regionale di calcio a 6, organizzato dall’Associazione Nazionale per l’Inclusione Sociale con la collaborazione della cooperativa Anthropos Bitonto e la direzione tecnica del CSI Puglia.

 

La sfida 

Il centro sportivo Bellavista, a Bitonto, alle porte di Bari, ha accolto associazioni, cooperative sociosanitarie riabilitative della Regione Puglia, volontari e operatori appartenenti ai Servizi dei Centri di Salute Mentale delle Asl, provenienti da tutto il territorio che si sono sfidate sul rettangolo verde per l’inaugurazione del campionato regionale di calcio A6, che si concluderà a settembre 2024 con la partecipazione di gruppi sportivi regionali affiliati all’Anpis Puglia, raggruppati in un unico girone, con gare di andata e ritorno e in base alla classifica si procederà alle fasi finali. A giocare cooperative provenienti da San Pietro Vernotico (Br), Foggia, Taranto, Giovinazzo, Bitonto, Turi e molte altre città della provincia.

“Il nostro successo – ha spiegato il presidente nazionale Antonio Lo Conte – è dovuto all’inclusione delle persone che vengono escluse perché non hanno le performance richieste dai contesti sportivi professionali. La nostra direzione è di non escludere nessuno e favorire la partecipazione di sano agonismo”. Lo Conte ha spiegato come oggi ci sia sempre più “attenzione intorno al benessere delle persone perché il disagio è molto più diffuso e i numeri, a livello mondiale, dicono che il disagio psichico è tra le prime malattie invalidanti”.

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Quotidiano Di Puglia