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Un’altra mega discarica abusiva in città. Ieri mattina è scattato un interrvento straordinario di Amiu, questa volta al quartiere San Paolo dopo Bari Vecchia: in via Candura gli operatori hanno trovato una vera discarica a cielo aperto. Una situazione legata all’incapacità degli stessi cittadini di realizzare al meglio la raccolta differenziata, come spiega il presidente Amiu, Paolo Pate, recatosi in zona insieme al direttore dell’azienda Antonicelli, il presidente del Municipio III, Nicola Schingaro, gli agenti della polizia locale e diversi operatori per pulire lo scempio.
Il presidente Amiu
«Si tratta di una situazione quotidiana e reiterata – spiega Pate -. In questa zona i carrellati vengono lasciati sempre fuori, invece di tenerli all’interno e mettere fuori solo quelli relativi alla raccolta del giorno. Qui viene lasciato di tutto, quasi esclusivamente indifferenziata oltre che ingombranti». La decisione di fare un sopralluogo, con tanto di pulizia, è stata dettata dalla volontà di confrontarsi con i cittadini e con loro ricominciare da capo, in modo da evitare che una situazione simile continui a verificarsi. «Noi di Amiu siamo voluti venire, insieme al presidente del Municipio, per verificare come far partire un restart delle attività della zona con i cittadini – aggiunge Pate - e per cercare di capire come mai si verifica questa grave situazione, anche dal punto di vista dell’igiene pubblica». «Non vogliamo fare un’azione di forza – avverte il presidente di Amiu - ma spiegare ai cittadini che vivono qui che questa situazione prima di tutto fa male a loro.
La campagna di sensibilizzazione
La volontà di trovare una soluzione a questo tipo di situazioni sembra esserci da parte di tutti, anche degli stessi cittadini che ieri erano presenti in strada insieme ad Amiu e al presidente Schingaro, che spiega: «Il Municipio 3, in sinergia con Amiu Puglia, ha proposto e pianificato una campagna di sensibilizzazione rivolta in particolar modo ad una fetta di residenti del quartiere San Paolo che mostra ancora una certa resistenza rispetto al processo di raccolta porta a porta». Anche se, come aggiunge lo stesso Schingaro, forse in strada con loro non c’era chi si “macchia” di certi comportamenti e sporca, ma principalmente «quelli che già si sforzano di fare nel migliore dei modi la raccolta porta a porta, perché vogliono vivere in un ambiente più sano e tengono al loro quartiere». «Abbiamo ascoltato i loro bisogni, abbiamo intercettato il loro senso di disagio – sottolinea il presidente -. Alcuni si sono lamentati che i bidoni sono troppo piccoli rispetto al numero di condomini, ma abbiamo mostrato loro la confusione che domina all’interno dei cassonetti: ad esempio, non è stato affatto bello trovare l’organico nei cassonetti della plastica o della carta». «I residenti che hanno partecipato hanno compreso ancora meglio l’importanza di prendersi cura delle strade del proprio quartiere. E ne siamo sicuri, faranno da cassa di risonanza per tutti gli altri – conclude Schingaro -. Questi momenti di partecipazione sono fondamentali per migliorare le comunità e gli spazi condivisi di un quartiere. È necessario intensificare questi momenti per favorire e motivare un comportamento civico che promuova la cooperazione tra i cittadini e le istituzioni portando benefici all’intera comunità»
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA
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